Istat rivede al ribasso la stima dell’andamento dell’inflazione diffusa al 31 agosto
La stima preliminare dell’andamento inflattivo diffusa al 31 agosto dall’Istat prevedeva un aumento dello 0,4% su base mensile e del 5,5% su base annua. Il ribasso è minimo, di appena 0,1 punti percentuali, e porta la stima dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, rispettivamente, a +0,3% e +5,4%.
I prezzi dei beni energetici incidono sulle nuove stime dell’inflazione
Il prezzo dei beni energetici non regolamentati vedono il trasso di inflazione passare da +7% a +5,7%.
Servizi ed alimentare: l’impatto dell’inflazione
I servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona registrano una lieve diminuzione di costo stimato, passando dal +6,6% al +5,8%. Gli alimentari non lavorati, invece, vedono una lieva decelerazione e passano da +10,4% a +9,2%.
Trasporti e alimentari lavorati, aumenti in rallentamento
I servizi relativi ai trasporti hanno visto un passaggio da +2,4% a +1,2% mentre gli alimentari lavorati passano dal +10,5% al +10%.
Inflazione acquisita generale e di fondo
L’inflazione acquisita per il 2023 si attesta al +5,7%, per l’indice generale, mentre la componente di fondo è pari al +5,2%.
Rialzo tassi di interesse Ue per domare l’inflazione
In questo contesto economico-finanziario, la Banca centrale europea ha scelto di aumentare di ulteriori 25 punti i tassi d’interesse, con l’ambizione di domare pienamente il fenomeno inflattivo entro il 2024.