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Luciano Darderi, sta nascendo una nuova stella italiana? Negli ambienti vicini alla famiglia si sussurra che ci sia un Darderi persino più forte, in prospettiva, il 16enne Vito. Intanto, però, i riflettori sono tutti su Luciano, il più grande, quello che con tanta ‘garra’ e altrettanto lavoro si è costruito un tennis da terra così efficace da portarlo in paradiso: ad appena 21 anni, primo titolo Atp, nel 250 di Cordoba, e numero 76 nella classifica mondiale. Con quel muro dei top 100 sbriciolato da una settimana perfetta.

Da Gino a Vito, passando per Luciano: primo successo a Cordoba

Luciano e Vito sono figli di Gino, all’anagrafe in realtà Luciano Enrique, argentino di origini italiane che dal 2012 si è trasferito nel Bel Paese con i suoi ragazzi per dare loro una chance in più, convinto che proprio lo Stivale fosse una possibile terra promessa, nel tennis, ben più che il Sudamerica. E fin qui ha avuto ragione, il vulcanico papà. Che a Cordoba in tribuna non si è privato di una buona dose di lacrime, per accogliere il primo trionfo di famiglia nel circuito maggiore.

Luciano è un bel giocatore da terra, che per certi versi fa tornare al passato di questa superficie: il 21enne nato a Villa Gesell rappresenta il più classico degli atleti che sul mattone tritato riesce a mischiare corsa, top-spin e passione, mettendo pressione costante sui rivali, fino a mandarli fuori giri.

Luciano Darderi e l’alchimia tra Italia e Argentina

Nella terza finale tra qualificati dal 1990, Luciano ha demolito Facundo Bagnis, facendo sentire al rivale tutto il peso di un tennis solido come quello dei migliori interpreti della specialità. Di quel rosso che in fondo è il legame principe, nel tennis, tra Italia e Argentina. Volto sereno, occhi curiosi e gambe veloci, Luciano adesso entrerà in una nuova dimensione.

Per puntare ancora più in alto, magari ai top 50, dovrà mettere altre armi nel suo bagaglio tecnico e cercare di giocare più vicino alla riga di fondo, aumentando nel frattempo la profondità dei colpi. Ma per paradosso, sono proprio i limiti attuali di Darderi a dare fiducia: se un ragazzo di 21 anni, che si è affacciato da poco al mondo dei grandi, riesce a vincere un torneo Atp in questo modo, allora significa che dentro brucia un fuoco che ambisce a traguardi ancora più importanti. Lui si definisce argentino e si sente tale, ha dichiarato, ma nonostante ciò sta facendo amare il suo gioco a tutti gli appassionati di tennis italiani.