Aslan Karatsev, tennista russo classe ‘93, viene definito da molti uno dei tennisti meteora degli ultimi 10 anni. Ma perché il giocatore di Vladikavkaz ha avuto un exploit così radicale e un successivo declino repentino nel giro di soli due anni? Il russo, all’inizio del 2021, non rientrava nemmeno nei primi 100 della classifica mondiale (numero 114 Atp): superate le qualificazioni a Melbourne, per il Major australiano, inizia a sbaragliare giocatori di un certo calibro come Dimitrov, Schwartzman e un giovanissimo Felix Auger-Aliassime.
L’ascesa vertiginosa di Karatsev e la semifinale con Djokovic
I suoi sogni di accedere alla finale dell’Australian Open però si interrompono in semifinale contro un certo Nole Djokovic. Dopo la bella parentesi australiana del 2021 il russo si regala anche due titoli in singolo nel circuito maggiore, uno a Dubai ai danni del sudafricano Harris e uno nella sua terra natia a Mosca contro Marin Cilic.

Dopo un 2021 fantastico e un best ranking di numero 14, le aspettative sul classe ‘93 sono molto alte, ma la svolta non arriva. Cocenti sconfitte con giocatori non della sua stessa classifica e il suo tennis veloce ed esplosivo – che aveva incantato nel 2021 – nell’anno successivo non si ripete. Tante sconfitte, troppe. E un solo titolo dell’Atp e una classifica che inizia a farsi pesante, fino al definitivo scivolone che lo fa uscire dai primi 100 della classifica mondiale.
Dai bassifondi dell’Atp, a numero 14 del mondo: favola Karatsev
Questa fama, questa esplosione che non è stata casuale che hanno permesso a Karatsev di diventare uno dei primi quindici al mondo ha un nome: la pandemia. Grazie ad essa e grazie allo stop di tantissimi tornei, e a molti giocatori positivi o non vaccinati, il giocatore russo ha avuto un’impennata strabiliante nella sua classifica e nel suo gioco.
In sole tre settimane nel 2020 riuscì a passare da numero 253 a numero 116, con il definitivo exploit nel 2021 sopracitato. Le luci nel 2022 erano completamente spente per il giocatore russo, fino al 2023: dove pian piano a suon di vittorie qua e là, tra Challenger e tornei Atp, la sua classifica migliora nettamente. Fino ad arrivare attualmente al numero 63 Atp.
Insomma Karatsev, a meno di altre sorprese, il suo miglior tennis lo ha già fatto vedere. Anche se di tempo ne ha ancora, vista l’età e i 30 anni appena compiuti. Sicuramente non rivedremo il russo nei primi 15 del mondo, anche se nel tennis tutto può cambiare nel breve. E c’è ancora tempo per credere a un’altra favola di cenerentola.
Marco Micheletti