Avevano detto che “ha male anche ai capelli”, dopo quel capitombolo che non è diventato tragedia per tanto così: Pecco Bagnaia è il primo a sapere che il miglior modo di andare oltre è correre subito e farlo nella gara di casa, nel weekend riminese. Per il Mondiale, ma anche per non soffermarsi troppo a pensare a quel che avrebbe potuto succedere a Barcellona, illeso dopo essersi trovato la Ktm di Brad Binder a passeggiargli sulla gamba.
MotoGp sul circuito di Simoncelli, dopo la paura di Barcellona
Il pensiero di tutti, più rapido di ogni MotoGp, è andato a Marco Simoncelli. Ed è forse solo un caso che oggi, il miracolato Bagnaia faccia a gara con i propri dolori per esserci a Misano, sul circuito che del Sic porta il nome. Dopo il Mugello a giugno, la seconda gara di casa ha una lunga teoria di motivi per essere corsa, al dispetto di tutto ma non dei santi che hanno guardato giù e gli hanno evitato quel che era fin troppo umano temere.
I dolori di Bazzecchi e Bastianini, il ricordo di Tomizawa
In Riviera ci arriva acciaccato anche Bazzecchi, dolorante a un mano, ma non Bastianini. Operato al secondo metacarpo della mano sinistra e costretto a guardare dalla tv non solo la gara sul tracciato adriatico, ma anche le due successive trasferte in India e Giappone. Terra natia di Shoya Tomizawa, che proprio a Misano ha perso la vita il 5 settembre 2010, a 20 anni da compiere. Nel Gp di San Marino e della Riviera di Rimini, a Misano, l’uscita a 230 orari dal Curvone e l’impatto con le moto di De Angelis e Redding che seguivano.