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Uno, due e tre. Numeri che messi in fila raccontano i successi consecutivi dell’Inter in Supercoppa. Numeri che messi insieme danno la somma delle reti realizzate da Lautaro Martinez con la maglia dei nerazzurri. A Riad finisce com’era nei pronostici, sebbene oltre l’1-0 del triplice fischio ci sia di più di ciò che ci si potesse aspettare. Perché il Napoli se la gioca sino in fondo, questa Supercoppa italiana, facendo valere sia il recente successo con la Fiorentina nella semifinale della competizione, sia quel tricolore che si gonfia quando la squadra di Mazzarri decide di mettersi petto in fuori.

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L’Inter vince la Supercoppa, il record di Simone Inzaghi

Ed è proprio il tecnico livornese, che nella gara precedente aveva ridisegnato l’assetto difensivo riproponendo una difesa a tre, che cerca di portare dalla sua l’inerzia della gara. Per farlo, adotta lo stesso approccio della squadra di Simone Inzaghi (a fine gara, recordman di vittorie in Supercoppa con 5 trofei, uno in più di Fabio Capello e Marcello Lippi): pressione alta sul portatore palla e intensità di gioco. Che sono a sufficienza per tenere il risultato in bilico per buona parte del match, nonostante le occasioni le creino di più gli avversari: Dimarco con un sinistro al volo, Mkhitaryan poi, fino alle due occasioni di Thuram (in anticipo su Gollini in uscita, di testa poi), intermezzate dal gol di Lautaro annullato per fuorigioco del francese. Questo nel primo tempo, perché nella ripresa si parte con il tiro di Kvaratskhelia parato da Sommer, prima che sia ancora Thuram a prendere la mira.

Napoli a testa alta in Supercoppa. Ma l’espulsione di Simeone…

Certo è che l’episodio che cambia il match è l’espulsione per doppio giallo di Simeone, a mezzora dal termine. Rapuano, pare su indicazione del quarto uomo Di Bello, estrae la somma di amarillos e manda il centravanti napoletano negli spogliatoi. Mazzarri gioca di conserva e punta ad arrivare ai rigori (in caso di parità, non ci sarebbero stati i supplementari) e per poco la scelta non paga. Nonostante nel mezzo ci siano tre occasioni di Thuram e una per Lautaro, Pavard, Mkhitharyan, Arnautovic e Frattesi. Perché il gol arriva al primo di recupero con Lautaro Martinez e che vale il titolo numero 8 nella competizione, per la squadra nerazzurra. Che, volendo ben guardare, ha da storcere il naso solo per i gialli a Calhanoglu e Barella, ora squalificati nel difficile rientro in campo in campionato, contro la Fiorentina.