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Dall’Estonia all’Empoli, per restare in estasi: stessa iniziale, auspicabilmente stesso finale. Almeno per la Roma, almeno per Lukaku. Protagonista assoluto della serata del suo Belgio, primo e già certo della qualificazione agli Europei grazie al suo attaccante.

Lukaku trascina il Belgio, Mourinho lo aspetta

Che dopo un Mondiale più simile all’ultima stagione all’Inter, più che al suo passato da cecchino sotto porta, aveva conti in sospeso e nuove promesse da fare. Alla sua Nazionale, certo, ma anche a José Mourinho e alla sua nuova squadra.

La nuova vita di Lukaku e De Ketelaere

Tutto in uno, prendere o lasciare, con Lukaku è così: due gol in tre minuti, con la 10 sulle spalle, per 77 gol in 110 presenze con la selezione belga e numeri perfettamente comparabili a quelli di un certo Pelé con il Brasile. Il 5-0 agli estoni, nella sera del 37esimo compleanno di Tedesco, in gol ci è andato anche De Ketelaere, spirito reincarnato nella seconda vita calcistica che Bergamo che gli ha regalato.
Lukaku non ha bisogno di averne conferme, è già sicuro di sé e dei propri mezzi quanto basta. Convinzioni che ha infilato nella valigia per Roma, Romelu. Stesse assonanza, stesse iniziali. Per il finale, Mourinho aspetta.