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Ci sono campioni che vanno oltre i numeri. Hazem Naw è posizionato come numero 369 Atp, suo record personale. Primo siriano a entrare fra i top 400 al mondo. Ma Hazem è prima di tutto uno che grazie al tennis è sopravvissuto. Oggi vive in Germania, il 24enne nato ad Aleppo, ma buona parte della sua esistenza è stata segnata dalla guerra.

Hazem Naw, sopravvissuto alle bombe di Aleppo

Già nel 2013, quando il siriano era un bambino, l’Al-Hamadaniah Tennis Complex, dove lavorava suo papà, andò pressoché distrutto in un bombardamento. E da lì cominciò un peregrinare che solo adesso sembra trovare un senso. Naw ha persino provato a restare, nella sua città di origine: “Andavamo ai campi con mio fratello maggiore Amer ,ha spiegato, e cercavamo di capire la situazione: se non sentivamo bombe cadere, ci allenavamo sul terreno meno danneggiato. Ma ad ogni ritorno a casa ci sentivamo dei sopravvissuti”. Così, l’inizio del viaggio. Prima a Damasco, sempre in Siria, poi in Libano.

Dalla Siria alla fuga in Germania: il nuovo inizio di Hazem Naw

Infine in Germania, a Colonia. Hazem e Amer arrivano in Europa nel 2017, quando il più giovane non è nemmeno maggiorenne e ancora, malgrado tutto, porta con sé grandi speranze. Oltre che un tennis incisivo, forgiato su campi iper-veloci. La nuova casa dei fratelli Naw diventa il Rot-Weiss Tennis Club: Hazem gioca anche in Bundesliga, mentre Amer diventa coach. Il tutto con accanto fior di professionisti da imitare: Otte, Brown, Mies. Nel frattempo, a seguire il giocatore Atp arriva anche un ex dal passato importante, Marc-Kevin Goellner, numero 26 al mondo nel 1994, tedesco nato in Brasile che prende a cuore la vicenda e sostiene, anche economicamente, il collega siriano, fino ai risultati che adesso cominciano a sorridergli.

Naw, la guerra e il tennis: “Non importa se perdo, perché sto giocando”

Questo numero 369 Atp non può essere un punto di approdo, tuttavia. Perché Naw ha sì 24 anni, ma molti meno di esperienza ad alto livello. Al contempo, quegli stessi 24 anni valgono una vita intera di chiunque altro nato in un Paese ‘normale’, in termini di maturità. “Non importa se vinco o se perdo, è importante essere in campo e potermela giocare. E quello che ho passato, in fondo, è ciò che mi rende forte”. Come si fa a non tifare per lui? Questo è un grande esempio di come credere sempre nei propri sogni e non mollare mai, porti davvero a qualcosa se ci credi veramente.