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Quando l’amministratore delegato della Serie A, Luigi De Siervo, disse “il campionato italiano era il più bello perché il più imprevedibile” stava orgogliosamente e giustamente servendo su un vassoio d’argento il piatto forte della casa. Ben sapendo che al ristorante del massimo campionato italiano poteva sì esserci varietà di pietanze, ma forse non quel prodotto di livello assoluto che servivano in altri ristoranti. Premier League su tutti.

L’Aston Villa di Zaniolo ne fa 6 al Brighton di De Zerbi

Ora, là dove spendono cifre da locali stellati per aggiudicarsi le primizie di ogni stagione e offrire il meglio che il calcio internazionale possa offrire, si sono attrezzati anche per colmare l’unico gap in difetto che avevano proprio con il calcio del Bel Paese: la varietà. Lo dice chiaramente il campionato inglese, dopo le prime 7 giornate: in 3 punti ci sono 6 squadre a giocarsi la provvisoria leadership, contando anche il Brighton di Roberto De Zerbi che tanto ha incantato nelle settimane precedenti, prima di prenderne 6 dall’Aston Villa. I Seagulls, che se al posto del ko avessero messo messo altri tre punti in tasca, ora sarebbero in vetta insieme al City. Invece è bastato l’Aston Villa di Zaniolo, in campo da esterno alto a sinistra, prima della staffetta con Ramsey.

Frutti maturati proprio in A, prima di vedersi serviti sulla più celebrata tavola del calcio mondiale. Il Brighton non ne prendeva 6 dall’aprile 2012, i Villans sono invece giunti alla decima vittoria consecutiva in casa. Unica macchia di giornata, per i padroni di casa, la rete incassata da Ansu Fati. Uno che era stato annunciato come nuovo Messi in virtù di quanto è riuscito a far vedere in Liga in 4 stagioni e che a Barcellona hanno lasciato partire, seppur solo in prestito, per maturare. Lui che di anni ne ha ancora solo 20.

De Zerbi come Sarri: i problemi delle partite ogni tre giorni

“Quando perdi in questo modo, la colpa è innanzitutto del mister – ha spiegato De Zerbi -, ma per il Brighton dovrebbe essere un onore giocare in Europa League. Lo scorso anno volevamo l’Europa, ma giocare una volta ogni tre giorni è un altro sport rispetto a una partita a settimana come era stato finora. O decidiamo che vogliamo competere ogni tre giorni e combattiamo per farlo, o ci accontentiamo di giocare una volta a settimana. Dobbiamo accettare che i ritmi sono cambiati, è l’unica cosa da fare”.

Un concetto, quello di De Zerbi, impiattato più o meno in contemporanea (e con una buona dose di pepe in più) da Maurizio Sarri, dopo la sconfitta per 2-0 in casa del Milan. “Sono ferocemente incazzato con Serie A, Uefa e Fifa e tutta la banda per questo calendario folle. Stanno mandando i ragazzi al macello senza che nessuno intervenga, ma non ho sentito un comunicato Aic. Il calcio purtroppo ormai è un ‘prendi i soldi e scappa’, ma il sistema o tritato. E soldi ce ne sono sempre meno. La Lazio? Non so a cosa possiamo puntare in Europa, sicuramente non siamo tra le più forti in Champions e per ora possiamo puntare a passare il girone, anche se non sarà facile”.