Tante conferme e qualche sorpresa. La sensazione che ci lascia questo inizio di stagione è che la nostra cara Serie A è tornata più carica che mai. Vetta consolidate, big decadute e piccole sorprese: ecco cosa insegna questo avvio di campionato.

Zona verde, le turbolenze erano un’illusione: in Serie A si parla milanese
3 vittorie su 3 per le squadre di Milano. L’Inter di Simone Inzaghi, in una turbolenta estate ricca di addii, ha ricominciato vincendo e convincendo. Con le partenze di Dzeko e Lukaku, a prendersi la scena è Lautaro Martinez. Il Toro con 5 gol nelle prime 3 gare registra il miglior avvio di sempre.
L’addio di Tonali in casa Milan è, invece, un lontano ricordo: la classe di Reijnders, lo strapotere di Loftus-Cheek e la vivacità di Pulisic si sono già presi il cuore della Curva Sud. Sullo sfondo, i gol di Giroud e gli strappi di Leao, ormai un habitué.
Zona gialla, potere alla provincia: le sorprese sono le piccole
Rinnovamento totale contro adattamento: in casa Lecce e Verona, nonostante le filosofie opposte, arrivano risultati simili. I salentini grazie al contropiedismo di D’Aversa, hanno raccolto 7 punti e hanno fatto fuori fantasmi del passato e vittime illustri, come la Lazio, annichilita al Via del Mare.
Il nuovo corso Baroni in casa Hellas porta già i primi frutti. Ko vanno l’Empoli e la Roma di Mourinho, incapaci di opporre resistenza. La sconfitta contro il Sassuolo, riporta sulla terraferma gli Scaligeri, ma dopo la salvezza miracolosa della scorsa stagione, prosegue il buon periodo di forma.

Zona rossa, la capitale della Serie A non è Roma: le nobili ‘decadute’
Chiamatele big, almeno sulla carta: Juventus e Napoli, protagoniste indiscusse degli anni recenti, non hanno cominciato benissimo. 7 punti per i bianconeri, 6 per gli azzurri: fragilità ed incertezze vengono a galla, vuoi per la mancanza di coppe o per appagamento da Scudetto.
Discorso simile per Lazio e Roma, alle prese con un avvio ancor peggiore. Sarà il peso della Champions, ma 3 punti in 3 partite sono poca roba per Sarri: l’addio di Milinkovic-Savic, nonostante i tanti arrivi, ha lasciato molti strascichi. Non-gioco, assenza di idee e molte polemiche: in casa Roma è crisi totale. La piazza chiede a Mourinho un’inversione di marcia e intanto Dybala è ancora ai box. Per aspera ad astra.
Simone Schillaci