“Cinque anni fa, quando sono arrivato, il Milan si trovava in una situazione disastrosa”. Giorgio Furlani, anni 44, non sceglie un palcoscenico e un momento qualunque per dirlo. Ma quello che sa che ha, inevitabilmente, una cassa di risonanza maggiore. Mercoledì sera, telecamere di Sky, pochi minuti al fischio d’inizio della temibile e temuta trasferta di Dortmund, seconda partita dei rossoneri nella fase a gironi di Champions League.
Champions League, il Milan pareggia 0-0 a Dortmund contro il Borussia
Il Milan sta per scendere in campo a Dortmund, in quella che poi risulterà essere una nuova partita da 0-0. Risultato da bicchiere mezzo vuoto per i rossoneri, dopo l’epilogo con le medesime proporzioni già registrato il turno precedente contro il Newcastle, a San Siro.
“Non esiste una formula segreta che sputi soluzioni magiche”, sono le parole di Folani. “Moneyball non è una formula magica e non è corretto dire che abbiamo costruito il Milan così. Abbiamo costruito tanto, insieme”.
L’ad del Milan, Furlani: “Non possiamo essere competitivi senza il nuovo stadio”
Rivendica il risultato, ma anche il metodo con cui è stato raggiunto. Furlani cerca di staccare l’etichetta di un Milan figlio solo dell’algoritmo, incollatasi ancora più forte al petto dopo lo strappo estivo con Massara e, soprattutto, la romantica bandiera Maldini. Ma essere competitivi sul campo e sui libri contabili sarà il tracciato su cui il Milan si muoverà, percorrendo in parallelo i binari. “Credo che come abbiamo fatto vedere, non vuol dire che non saremo competitivi sul campo”, prosegue Furlani. Che poi detta il timing anche per il nuovo stadio a San Donato: “Proviamo a fare un impianto nuovo. Non possiamo essere competitivi senza uno stadio moderno. Serviranno cinque anni da ora per giocarvi la prima partita”.