Quando Robert De Niro ha diretto e interpretato il film Bronx, giusto 30 anni fa, di certo non aveva in mente Luciano Spalletti. E non poteva immaginare che Chazz Palminteri – comparsate in Dallas, ma anche una candidatura all’Oscar come migliore attore non protagonista – tanto avrebbe ricordato lo sguardo del neo cittì della Nazionale italiana di calcio. Impegnato, nel Milanello scelto come sede del ritiro azzurro, a preparare la sfida all’Ucraina.
Spalletti e il cartellino giallo sventolato per Donnarumma
Luciano da Certaldo tanto assomiglia a Chazz Palminteri, quando tiene la testa che guarda verso il basso e ha gli occhi che puntano più in su. Ma non c’è solo lo sguardo ad accomunare i due, quanto il concetto: il “talento sprecato”, mantra della pellicola diventata un cult e che sullo schermo – visto anche il contesto di cui il film porta il nome – più che un rammarico hanno un sapore di minaccia. E che invece, nella Carnago che guarda a San Siro, ha toni più edulcorati di chi comunque non va tanto distante dal nocciolo della questione. Che sia o meno “talento sprecato”, Spalletti non lo dice. Ma sfodera un cartellino giallo dal taschino, all’indirizzo di Gigio Donnarumma.
Donnarumma titolare anche in Italia-Ucraina a San Siro
Che anche con l’Ucraina partirà titolare, nel San Siro che giusto due anni fa gli fece una doccia di fischi, poche settimane dopo la sua partenza dal Milan per Parigi e il Saint Germain. “Il titolare sarà lui”, ha spiegato il commissario tecnico alla vigilia della sfida valevole per le qualificazioni all’Europeo, mettendo subito un punto fermo. Ma dipingendoci arabeschi attorno: “Il ruolo del portiere paga sempre un prezzo carissimo”, dice Spalletti riferendosi a Skopjie, a quel movimento non impeccabile che è valso l’1-1 di Bardhi e a grattacapi grossi così per l’Italia che vuole qualificarsi per l’Europeo.
Coltivare il talento, evitare la presunzione
Se contro l’Ucraina sarà vietato pensare a un risultato diverso dalla vittoria, il motivo sarà innanzitutto quel pareggio. “Dobbiamo essere all’altezza della nostra storia”, prosegue Spalletti, che poi affonda il colpo su Donnarumma: “Noi tutti per emergere abbiamo dovuto sudare molto e quando vedi che qualcuno brucia le tappe, perché ha una qualità che gli viene donata d’ufficio, poi lo aspetti al varco per poterlo andare a colpire. Purtroppo c’è questo modo di ragionare e quindi quel che è accaduto è abbastanza normale. Ma chi riceve in dono questo talento, deve averne rispetto. Altrimenti diventa presunzione”.
Quella rimasta fuori dai cancelli di Milanello, scelto come ritiro azzurro e senza il consueto outfit rossonero. Ragazzini con maglie di Inter e Napoli confondono per un giorno la geolocalizzazione di Carnago, ma non l’obiettivo dell’Italia. “Sappiamo l’importanza della partita”, aggiunge Giovanni Di Lorenzo. “Il mister ci chiede disponibilità e noi dobbiamo essere bravi a metterla in campo”. Ancor prima del talento.