Non mancano anche nel 2025 le truffe telefoniche: da non molto, infatti, si sta diffondendo una nuova truffa telefonica che sfrutta la speranza di trovare un’occupazione per ingannare le vittime. Individui con intenzioni tutt’altro che buone contattano telefonicamente le persone, solitamente utilizzando numeri con prefisso italiano (+39) e comunicano attraverso un messaggio preregistrato: “Abbiamo ricevuto il tuo curriculum, vogliamo parlare di lavoro”. Successivamente, invitano a proseguire la conversazione su WhatsApp, dove cercano di ottenere informazioni personali o finanziarie.
Tech, la nuova truffa del ‘curriculum’: come funziona la frode
Dopo il messaggio preregistrato illustrato poc’anzi, la vittima, se lo vuole, contatta il numero su WhatsApp e i truffatori rispondono in chat presentandosi come rappresentanti di aziende, talvolta reali, ma ignare dell’uso fraudolento del loro nome. Propongono, poi, offerte di lavoro allettanti, spesso legate a compiti semplici come mettere “mi piace” a video o iscriversi a canali YouTube, promettendo guadagni facili e rapidi. In alcuni casi, chiedono di investire denaro su piattaforme di trading online o di fornire dati personali sensibili, mettendo a rischio la sicurezza finanziaria e l’identità della vittima.   
Tech, la nuova truffa del ‘curriculum’: come proteggersi
E’ necessario prestare la massima attenzione a non cadere in questa tipologia di trappola, adottando alcune semplici linee guida come diffidare di chiamate da numeri sconosciuti: se si riceve una telefonata da un numero non riconosciuto, soprattutto se non si sono inviate candidature recenti, è consigliabile non rispondere o interrompere la chiamata; non fornire informazioni personali o finanziarie, evitando, quindi, di condividere dati sensibili tramite telefono o applicazioni di messaggistica con sconosciuti; verificare l’autenticità delle offerte di lavoro, contattando direttamente l’azienda attraverso i canali ufficiali per accertarsi della veridicità dell’offerta; evitate di aprire link inviati da contatti non verificati, poiché potrebbero installare malware o condurvi a siti fraudolenti; segnalare le truffe alle autorità competenti: in caso di sospetti, infatti, è importante denunciare l’accaduto alla Polizia Postale o alle autorità locali per contribuire a fermare questi raggiri.