Goran Ivanisevic, uno dei più grandi tennisti di fine anni Ottanta, interrompe la sua collaborazione di allenatore con Novak Djokovic dopo essere entrato nel suo team nel 2029.
Goran Ivanisevic, il mancino a cannone
Ivanisevic è ricordato per il suo carattere irrequieto e per il suo servizio, colpo nel quale è stato il migliore del circuito in sei stagioni (1992, 1994, 1996, 1997, 1998, 2001) raggiungendo il picco nel 1996 con 1477 ace, lui che fu il primo tennista di sempre a tagliare il traguardo dei 10.000 ace. In carriera, da singolo, ha raggiunto la sua migliore posizione come numero 2 del mondo, dietro solo a Pete Sampras, nel 1994. Ha vinto 22 tornei di singolare, perdendo altre 27 volte in finale.
Wimbledon, la più grande impresa di Ivanisevic
Il più grande successo, Goran Ivanisevic però lo ottiene sui campi in erba di Londra, a Wimbledon. Nel 2001, scivolato ormai oltre la 120esima posizione del ranking (a causa di problemi al tendine di una spalla) è diventato il primo tennista a conquistare il trofeo londinese grazie ad una wild card. Una vera e propria favola sportiva, quella del tennista croato, che trova analogie forse solo con la storia calcistica della Danimarca, vincitrice degli Europei di calcio del 1992: appena 11 giorni prima dell’inaugurazione del torneo continentale, la Jugoslavia viene squalificata. A rimpiazzarli è la Danimarca, la Nazione che più si era avvicinata a quell’Europeo in fase di qualificazione e che perciò viene ripescata, finendo poi per vincere la competizione anche grazie al suo capitano e grande portiere Peter Schmeichel.
Gli altri successi nella sua carriera
Grazie al suo mancino naturale e grazie proprio al suo servizio potentissimo, Ivanisevic è stato uno dei migliori giocatori sull’erba, con quattro finali nel più prestigioso torneo del mondo. Anche nelle Olimpiadi ottiene due successi importanti, a Barcellona nel 1992 ottiene la medaglia di bronzo sia in singolare che in doppio, con il compagno Goran Prpic. La sua favola di Wimbledon del 2001 ha anche ispirato un film tennistico, denominato proprio come il torneo più prestigioso al mondo. A livello di Nazionale ottiene anche due successi importanti: nel 1996 vince la ex Atp Cup (denominata all’epoca Hopman Cup) e nel 2005 il suo grande successo con la Croazia in Coppa Davis, insieme ai colleghi tennistici Mario Ancic e Ivan Ljubicic.
Il ritorno al tennis, ma da allenatore
Il gigante di Spalato però non riesce a stare lontano dai campi, dopo il ritiro dal tennis giocato nel 2005. Nel 2013, infatti, inizia ad allenare il connazionale Marin Cilic, che sotto la sua guida vince gli Us Open del 2014, il rapporto tra i due ha fine nel luglio 2016. Nell’agosto 2016 diventa il coach di Tomas Berdich e i due si separano 10 mesi dopo, periodo nel quale il tennista ceco si aggiudica il 13º titolo Atp. Agli inizi del 2018 è il nuovo allenatore di Milos Raonic ma non arrivano risultati apprezzabili e nel marzo 2019 il tennista canadese interrompe la collaborazione con Ivanisevic per affidarsi a Santoro.
La fine del rapporto con Nole
Nel giugno 2019 entra a far parte dello staff tecnico proprio di Nole terminando la collaborazione proprio in questi giorni. Queste le parole di addio del numero 1 del mondo: “Ricordo chiaramente il momento in cui ho invitato Goran a far parte della mia squadra. Era il 2018, Marian e io volevamo innovare e portare un po’ di ‘magia del servizio’ nel nostro duo. In realtà, non solo abbiamo portato il servizio, ma abbiamo aggiunto anche tante risate, divertimento, ranking numero 1 a fine anno, risultati da record e altri 12 Slam (più qualche finale)”, prosegue il tennista. “Goran e io abbiamo deciso di smettere di lavorare insieme qualche giorno fa. La nostra alchimia in campo ha visto alti e bassi, ma la nostra amicizia è sempre stata solidissima. E sono orgoglioso di dire (non sono sicuro che lo sia anche lui) che a margine dei tornei vinti insieme per molti anni abbiamo anche disputato una battaglia a Parchisi… E quel torneo non si ferma. Sefinjo, grazie di tutto amico mio. Ti voglio bene”, ha concluso il tennista serbo.