Nadal-ritorno
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Il tennista spagnolo Rafael Nadal torna dopo 3 mesi a competere in un torneo Atp e lo fa alla grande. Intanto è bello rivederlo. Con i capelli sempre più diradati, con un’aria a volte sofferente, ma con il solito tennis robusto e quel carisma che non è andato perduto. Ed è bello rivederlo sulla terra, superficie che non frequentava dalla finale (vinta) del Roland Garros 2022: fanno 681 giorni di assenza.

Rafa Nadal di nuovo sulla terra battuta

Rafa Nadal è finalmente tornato, dopo una serie di annunci e smentite che avevano fatto temere orizzonti molto limitati per la sua carriera. Rafa è tornato e ha vinto, in modo più convincente di quello che ci si poteva attendere, come ha dimostrato l’esultanza del suo angolo. Un 6-2, 6-3 a un Flavio Cobolli apparso un po’ frastornato dalla situazione, ma comunque deciso a fare la sua figura, sulla ‘Pista Rafa Nadal’ (proprio dedicato al tennista di casa). Solo che un conto è l’ambizione, un conto il risultato. Provare a scendere sul centrale intitolato a una leggenda, contro la leggenda in questione non è mai facile. Con il pubblico tutto, nessuno escluso, che non ha occhi che per l’altro. Mica semplice. In più, chi si attendeva un Nadal dimesso ha subito dovuto cambiare idea.

Il gesto di Rafa Nadal nei confronti dell’avversario

E in fondo Rafa conosce troppo bene se stesso, per capire quando è davvero il caso di tornare, tenendo fede al proprio nome e al proprio passato. Il tutto mantenendo quel fair play che è un suo tratto distintivo: sul match-point, a qualcuno che ha urlato un poco simpatico ‘arrivederci Flavio’, Nadal ha risposto scuotendo la testa e scusandosi con il rivale.

Gli step per tornare al meglio della condizione

Il test di secondo turno contro Alex De Minaur è già qualcosa di significativo, considerato il ‘Demon’ di questi tempi. Non è ancora un test da Slam, ma quelli arriveranno. “Ogni volta è più difficile per me – ha detto il 37enne di Manacor – ma sapete, l’età… Eppure significa molto potermi ancora allenare, poter capire di essere competitivo con questi ragazzi, avere l’ambizione di batterli. Mi sto divertendo, è abbastanza per insistere. Ma favorito per Parigi (come ha suggerito Tsitsipas) proprio no”. Detto ciò, se fossimo in tutti coloro che puntano ai grandi eventi su terra, parole così non le prenderemmo alla leggera. Sono tracce di Rafa, ma per ricominciare a mettere in piedi un altro sogno, bastano e avanzano.