Chissà se Lorenzo Musetti ha mai ascoltato ‘Don’t stop me now’, canzone dei Queen del 1978 che è un inno al non mollare mai: “Diventare papà di Ludovico mi ha dato tanta energia. È grazie a lui se sono qui”, ha raccontato il toscano a margine del torneo di Miami, dopo aver scelto di tenere duro. E, appunto, di non mollare mai.
Il Musetti padre è più consapevole dei propri mezzi
Il più grande passaggio nella vita di un uomo, dunque, Musetti lo sta vivendo proprio ora. Ma anche il campo dice che la metamorfosi è pressoché continua. Dalla crisi conclamata fatta di sei mesi senza vincere due incontri di fila, Lorenzo da Carrara in quel di Miami si sta ritrovando. Grazie, anche, alla consapevolezza nata con la sua paternità.
Ben Shelton uscito pazzo dalla sfida contro l’italiano
E chi considera questo pensiero esageratamente ottimista dovrebbe rivedersi la partita contro Ben Shelton: un’esibizione di talento condensato in un’ora e 52 minuti di rovesci non immaginabili, di drop shot millimetrici e di scambi costruiti su geometrie tali per cui il povero Ben non ci ha capito quasi nulla. Lorenzo cambia tutto e Lorenzo non si ferma di certo ora. È cambiata la sua vita, diventando padre. Il cambio è anche sulla sua carriera e il modo con cui sboccia il suo talento, con questa gioia ed efficacia, lo dimostra.
La montagna spagnola di nome Carlos Alcaraz
Ora c’è la sfida a Carlos Alcaraz, che è forse meno impossibile di quello che sembra. A dare forza a Musetti, il precedente di Amburgo: 2022, finale vinta in tre set. I tempi sono diversi, oggi, ma a volte ritrovare la strada è questione di un attimo.