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Denis Shapovalov e Stefanos Tsitsipas, tennisti profesionisti, sono i protagonisti della serie, belli e dannati. Denis Shapovalov, nel 2017 (aveva appena 18 anni), era già negli ottavi agli Us Open e faceva gridare al campionissimo. Tanto più che i suoi colpi mancini e il rovescio a una mano stuzzicavano pure la fantasia dei nostalgici. Ebbene, l’unico torneo Atp vinto fino a oggi dal canadese di origini russe resta Stoccolma 2019. Con – a corollario – una Davis e la semifinale a Wimbledon.
Sul fronte Tsitsipas si parla di altri risultati, ma di delusioni tutto sommato simili.

Tsitsipas è un buon giocatore, ma è un campione?

Curiosamente, anche Stefanos Tsotsipas ha cominciato a vincere a Stoccolma, nel 2018, ma non si è fermato lì, prendendosi altri 9 trofei, con le Atp Finals (quando si giocavano a Londra) e Montecarlo (due volte). Più le finali Slam di Parigi e Melbourne. Paradossalmente, risultati del genere facevano pensare a una consacrazione certa, qualche Major vinto e magari il numero 1 del mondo. Invece oggi il greco è in seria, serissima difficoltà.

Il futuro dei due tennisti appeso a un filo

A Miami, Shapovalov ha dominato Tsitsipas chiudendo in due set (6-2, 6-4), mostrando sprazzi di classe sublime, senza peraltro che nessuno si sia sorpreso. Perché la classe a questi due non manca. Quello che manca è tutto il resto: capire in che direzione andare, trovare continuità dentro il genio. Sarà l’inizio di un ritorno, per Denis? Sarà solo l’ennesimo incidente, per Stefanos? C’è ancora futuro, per due talenti come loro?