Il più importante e longevo evento espositivo al mondo per le due ruote. Niente di meno, ma anche tanto di più per l’edizione numero 80 di Eicma, l’Esposizione internazionale che aprirà le porte dei padiglioni di Rho Fiera dal 7 al 12 novembre.
Pietro Meda, presidente di Eicma
Eicma, l’edizione numero 80 dell’Esposizione internazionale delle due ruote
Ci sono anche i numeri a dare conforto a quel che è universalmente riconosciuto e percepito, nell’attribuire a Eicma il ruolo di punto di riferimento del mondo delle due ruote: 1700 aziende presenti, con il 28% di nuovi espositori e il 64% delle case che quest’anno proviene dall’estero. Sì, perché la dimensione internazionale di Eicma è certificata dalla consueta e massiccia presenza di fruitori d’oltre confine. “Avremo 8 padiglioni, più in due dello scorso anno”, spiega il presidente Pietro Meda, all’accensione ufficiale del motore organizzato, al Piccolo teatro Strehler di Milano.
“Le prevendite sono andate molto bene e questa è la dimostrazione che sappiamo fare fiere ed eventi nel modo giusto e moderno. Puntiamo molto sui giovani, anche attraverso il campionato online di motocross lanciato nei giorni scorsi. Su Eicma sports arena, su Twitch, abbiamo in corso il campionato europeo e americano di motocross virtuale. E coloro che si saranno qualificati per le finali, le disputeranno proprio in Eicma”, prosegue Meda. Toccando un tasto su cui insiste anche Paolo Magri, amministratore delegato di Eicma: “Due anni temevamo che le presentazioni online potessero soverchiarci”, spiega facendo riferimento alle dinamiche sperimentate in periodo pandemico, “e che il mondo andasse inesorabilmente in quella direzione. I numeri di Eicma 2023 dimostrano che l’evento fisico è indispensabile, soprattutto in un mondo che si nutre di passione come questo”.
Lo sviluppo delle città connesso alla capacità di spostarsi
“Le due ruote sono passione e necessità”, riprende Giacomo Biraghi, esperto internazionale di politiche urbane. “La mobilità fa le città e senza la mobilità le città non possono esistere. Nel raggio di percorrenza quotidiano ci si sposta per lavoro, istruzioni, necessità. Quanto più il raggio si allarga su una zona ampia, quanto più aumentano i servizi. E con essi l’attrattività e la creatività di una città, la sua capacità di essere inclusiva. A prescindere dagli strumenti – siano essi due o quattro ruote – aumentare la mobilità equivale ad aumentare fino al 10% del reddito e il 20% delle aspettative di vita. Lo dimostrano gli studi di settore. Se ci si concentra sull’obiettivo e non sugli strumenti, si capisce come sia fondamentale parlare di certi temi. Ed è chiaro che le due ruote siano cardine dello sviluppo”.