Mathieu Van der Poel corre per concedersi la doppietta: domenica 7 aprile, per la Parigi-Roubaix, cerca di dar seguito al grande successo della settimana precedente al Fiandre. Van der Poel, la volata verso la Roubaix l’ha iniziata in Spagna, dove si sta preparando per la classica francese.
Ciclismo, Van der Poel cerca il trionfo alla Roubaix
Nei buoni propositi di inizio anno, Van der Poel l’aveva detto chiaramente: “Voglio vincere due classiche monumento”. Operazione al momento conclusa, con il prestigioso successo del Fiandre, la scorsa settimana. Il ciclista olandese sa come si vince alla Roubaix, dove già lo scorso anno trionfò nell’edizione più veloce di sempre.
Dopo il Fiandre, tocca alla Roubaix: Van der Poel corre per il bis
Resta da decidersi lo sviluppo della corsa in sé, visto che in agenda resta l’eventualità di una chicane all’imbocco della foresta di Arenberg, nella zona di pavé che verosimilmente deciderà la corsa. L’edizione 121 della Roubaix avrà poco meno di 60 chilometri di pavé, sul totale di 260 di gara: mai così tanti negli ultimi 30 anni. La possibilità di rallentare il gruppo per evitare il rischio di cadute nel plotone, inevitabilmente inciderà anche sullo sviluppo della corsa in sé.
Lo ha confermato anche Thierry Gouvenou, direttore di gara della Roubaix, in questi giorni: “Collocare un rallentamento obbligato consente di allungare il gruppo e farlo rallentare, dimezzando la velocità. Se infatti si arriva di norma a 60 chilometri all’ora, si stima di farli entrare a 30 o 35 orari, dimezzando anche il fattore di rischio”. Il termine di paragone, del resto, è dato dalla cronaca di questi giorni. Con la brutta caduta di Van Aert alla Dwars door Vlaanderen, che ha portato alle fratture multiple a costole e clavicola, con interessamento dello sterno che ne mette in forte discussione anche la presenza al prossimo Giro d’Italia.

