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Siamo oramai alle battute finali del torneo Us Open di New York, uno dei quattro major della stagione tennistica, e quasi nessuno ha dato peso all’addio al tennis del gigante americano John Isner.

La carriera di John Isner e quel servizio a 253 chilometri orari

La sua carriera si conclude dopo ben quattro ore di gioco contro il connazionale e numero 89 dell’Atp Micheal Mmoh, che lo ha battuto in 5 set.
La partita non era iniziata male per il giocatore di Greensboro: era sopra di due set e ha anche sprecato un match point. La sua lunga non poteva che terminare con un lunghissimo e combattuto tie-
break, un classico match di Isner, in poche parole: la lotta, il tie-break, il filo del rasoio. La sintesi di 17 anni di carriera. In carriera lo statunitense ha ottenuto un best ranking di numero 8 del mondo partecipando anche all’atto finale di ogni stagione tennistica le Atp Finals.

Ha vinto 16 titoli in singolare e 8 nel doppio, vincendo qualcosa come 23 milioni di dollari con il tennis. Ancora gli appassionati si ricorderanno che un suo servizio è andato a 253 km orari, numero che lo consacra come uno dei migliori battitori della storia di questo sport e che è secondo solo a Federer per ace eseguiti.

John Isner e la partita più lunga della storia

Long John, come lo chiamano i suoi tifosi per la grande altezza, detiene anche il record di partita più lunga della storia del tennis: è terminata a Wimbledon il 24 giugno 2010 e a vincerla è stato proprio Isner contro Nicolas Mahut dopo 11 ore e 5 minuti di gioco spalmati su tre giorni con il punteggio di 6-4 3-6 6-7(7) 7-6(3) 70-68.

L’ultimo anno è stato molto complicato per l’americano che non ha mai superato l’infortunio rimediato un anno fa proprio nella scorsa edizione dello slam statunitense al polso. Le sue ultime parole in conferenza stampa sono state toccanti e struggenti: “Amo questo sport, e mi piacerebbe essere ricordato come un giocatore che in campo ha sempre dato tutto quello che aveva. Il tennis è stato una parte importante della mia vita, e non è facile dirgli addio. Ma sapevo che prima o poi questo giorno sarebbe arrivato, anche se è impossibile prepararsi a certe emozioni”. Saluta così un altro grandissimo e amatissimo protagonista degli ultimi 15 anni del circuito tennistico.
Marco Micheletti