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Carnevale è la festività che precede la Quaresima – periodo di digiuno e penitenza – che inizia con il Giovedì grasso, che quest’anno cadrà giovedì 8 febbraio e termina con il Martedì grasso, quindi martedì 13 febbraio. In questa settimana, la più ‘grassa’ dell’anno, ogni regione del Bel Paese preparerà le proprie prelibatezze. Le tradizioni culinarie italiane non mancano neanche a carnevale, la festa più divertente dell’anno, quando dolci e leccornie sono protagoniste. Ecco i piatti più tipici del Nord dello Stivale.

I dolci del carnevale: a Venezia tra fritoe e galani, poi le castagnole

Venezia è sinonimo anche di carnevale: le maschere e i colori, in questo periodo la città si trasforma in un tripudio di divertimento, festa e magia. Ma quali sono i piatti tipici veneziani a carnevale? Protagoniste indusse sono le ‘fritoe’, frittelle fritte o al forno a base di uvetta, crema, zabaione o cioccolato. Non possono mancare, poi, i galani, un dolce proposto anche in altre regioni con un nome diverso come chiacchiere o bugie. Per finire, le castagnole, fritte o cotte al forno ripiene di crema pasticcera, rum o cioccolato. Il nome richiama la loro forma simile a piccole castagne.

Il carnevale dolce del Friuli: tra stucchi e gubana

Per quanto riguarda i dolci di carnevale, a Sappada (località montana in provincia di Udine) si possono trovare i Mogn Kropfen, tortelli ripieni e fritti, ripieni di semi di papavero e miele. Nel cuore delle Valli del Natisone, invece, i dolci tipici carnevaleschi sono gli stucchi e la gubana, morbidi bocconcini fritti di pasta frolla, ripieni di noci, nocciole, uvetta e pinoli.

Cosa gustare in Trentino a carnevale: gli imperdibili straboi

Gli abitanti della Valle dei Mòcheni a Carnevale preparano gli Straboi, deliziose frittelle dal gusto unico, preparate con zucchero, burro, farina, grappa e vino, nonché è usanza preparare anche i crostoli, (noti anche come chiacchiere, bugie, galani).

La tradizione lombarda e il calendario ambrosiano per il carnevale: i dolci tipici

Con il suo calendario Ambrosiano, Milano è l’unica città che non segue il canonico periodo di carnevale, ma si spinge fino alla domenica successiva, al mercoledì delle Ceneri. In questa regione si gustano i farsòe, i tortelli milanesi fritti simili ai bignè, fatti con lo stesso impasto delle chiacchiere, farciti con crema pasticcera o cioccolato, ma anche le chiacchiere e la tortionata lodigiana, una torta di mandorle le cui origini risalgono al Medioevo.

Le frittelle di mele piemontesi e le “palle dell’orso”

Uno dei dolci casalinghi più diffusi nelle case piemontesi nel periodo di Carnevale sono le frittelle di mele, ma anche le bugie e le “bale d’ors”, “palle dell’orso”, un dolce tipico della Città di Biella, dalla forma tondeggiante morbido e soffice, simile a una focaccina, con una crosticina leggera e fragrante.

Cosa si mangia in Liguria e in Emilia Romagna a carnevale

La tradizione povera della gastronomia genovese, per Carnevale porta in tavola il latte fritto, le Sciumette, dolce leggero a base di bianco d’uovo e le castagnole, tipico dolce di Ventimiglia, simili a quelle veneziane.
Emilia-Romagna
In Emilia-Romagna i crostoli, bugie, galani, prendono il nome di Sfrappole, proposte in tutto il territorio. Nella zona di Ravenna, poi, è tradizione preparare le frittelline, a base di riso cotto nel latte e fritte poi nello strutto o nell’olio. Anche in questa regione non mancano le deliziose castagnole.
Mariangela Da Campo