Definita la prima semifinale Slam dell’anno. Sarà la quarta sfida nel giro di tre mesi tra Jannik Sinner e Nole Djokovic. Guardando le ultime tre volte che si sono sfidati i due tennisti il conteggio vede in vantaggio il giovane tennista azzurro per 2-1. Una vittoria nei gironi delle Atp Finals, galvanizzato dal pubblico di Torino, e una vittoria nella semifinale di Coppa Davis. Sinner sa come affrontare l’uragano serbo e sicuramente non deve viversi e giocare come nella finale delle Finals di Torino, persa malamente in 2 set.
Tennis, Australian Open: Sinner e Djokovic, quarta sfida in tre mesi
Djokovic arriva alla semifinale contro l’altoatesino avendo battuto un ottimo Taylor Fritz, che ha avuto ben 3 set point nel primo set poi vinto dal numero 1 del mondo al tie-break. Nel secondo parziale vediamo un immensa prova di forza del californiano che riesce a brekkare il numero 1 del seeding degli Australian Open, conquistando il secondo set per 6-4. Il terzo e il quarto set sono a senso unico. Nole sale in cattedra, e fa ballare l’americano da una parte all’altra: dritto, rovescio e continui cambi di direzione che stendono il numero 12 del mondo.

Diversa la storia per Sinner. L’italiano non fatica più di tanto contro l’eccentrico Andrej Rublev e chiude in 3 set a 0 (6-4, 7-6, 6-3). La partita era anche cominciata in ritardo, visto che l’altro quarto di finale maschile, appunto tra Nole e Fritz, è durato 3 ore e 45 minuti, e ha posticipato la sessione serale, iniziata con la sfida tra la Sabalenka e la Krejcikova, nel tabellone femminile. Durante il match di Sinner c’è anche stata anche della paura per l’altoatesino. Una smorfia e un massaggio veloce all’addominale.
Sinner e la vittoria sull’autolesionista Rublev agli Australian Open
Sinner sul 3-2 al secondo set contro Rublev ha accusato un problema fisico. Stringe i denti, pareggia e va sul 3-3. Lo spavento per l’azzurro dura un paio di game, poi smaltisce il problema e continua la battaglia con il russo. Non concede nulla all’avversario, anzi, piano piano ritrova il ritmo giusto in campo per continuare su grandi livelli. Avanti di un set, continua alla ricerca della vittoria. L’intensità di gioco aumenta, Sinner ci mette la forza e mette il problema alle spalle. Va avanti e sconfigge il moscovita. Rublev è stato protagonista anche di un dei suoi soliti furiosi sfoghi.
Sinner come Berrettini: il sogno di una finale Slam
Il tennista russo sul 4-3 sbaglia un colpo: pallina a rete e dura reazione autolesionistica con tre colpi di racchetta sul proprio ginocchio. Non è la prima volta che reagisce così. Anche a novembre scorso, dopo un errore alle Atp Finals contro Alcaraz, aveva reagito prendendosi a racchettate sempre sulle ginocchia procurandosi delle escoriazioni. Problemi con la gestione della rabbia per Rublev, soprattutto nelle fasi calde del match, visto che non è nuovo ad episodi del genere. Ora però la grande sfida tra Nole e Sinner che fa sognare i tifosi italiani che sperano ancora nell’impresa del 22enne, per vedere un’altra finale Slam per un italiano dopo quella di Wimbledon di Matteo Berrettini, persa proprio contro Djoko nel 2021. Sognare non costa nulla e Sinner può farcela davvero questa volta, visto che fino ad adesso a Melbourne rimane l’unico tennista di tutto il torneo australiano a non avere ancora perso un set.
M.Mic.