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La fotografia scattata dalla Confederazione nazionale dell’artigianato e della Piccola e media impresa (Cna Lombardia) sulle prospettive di crescita per l’economia della Lombardia del 2024 non è delle migliori: l’aumento previsto per il Prodotto interno lordo (Pil) dovrebbe essere solo intorno allo 0,8%, un netto peggioramento rispetto a quanto stimato nel 2023, pari all’1,3%. 

È quanto emerge dal primo focus sull’andamento dell’economia regionale, realizzato dal Centro studi sintesi. Stessa sorte anche per la crescita dei consumi, in rallentamento al +1,2% rispetto all’anno precedente e degli investimenti, che a causa del rialzo dei costi di finanziamento, delle rigide condizioni di accesso al credito e dell’esaurimento degli effetti su incentivi in materia di edilizia, prevedono un rallentamento al +0,1 rispetto all’autunno 2023. 

Economia lombarda, i settori performanti 

Ad accendere la speranza sulla crescita del settore economico all’interno del territorio lombardo, la voce del presidente di Cna Lario Brianza, Pasquale Diodato, che afferma: “In generale, potremmo parlare di una situazione economica di tiepida crescita con performance abbastanza positive molto settorialmente concentrate. Bene i servizi, il commercio, alberghi e ristoranti, bene soprattutto il turismo. Sono questi i settori che permettono all’economia regionale di segnare 76 mila occupati in più a fine 2023 rispetto al 2022”. 

L’esportazione della Lombardia, andamenti

L’export della Regione, guardando ai dati dei primi nove mesi del 2023 segnavano un progresso significativo. Ora, invece, sono in debole crescita, come spiega Diodato: Dopo il primo rimbalzo post-covid del 2021-2022, rallentano la crescita delle esportazioni. Solo il +1,6% nel 2023 rispetto al 2022. A soffrire soprattutto metallurgia, chimica-gomma-plastica, sistema casa. Impossibile non pensare agli effetti della recessione tedesca sulla Lombardia.”

Tuttavia, si evidenziano performance positive rispetto al 2022 per meccanica, +6,5%, sistema moda, +6,8% e agroalimentare, +7,8%, mentre cala molto il valore delle esportazioni nella metallurgia, -6,5%, nella chimica-gomma-plastica, -3,9% e nel sistema casa, -1,3% evidenzia contrazioni significative. Infine, emergono forti contrasti nel settore, tra provincia e provincia: ottimi risultati per Sondrio, +9,3%, Monza Brianza, +8,9% e Lodi, +8,5%; seguono Bergamo, +4,7%, Milano, +4,7%, Varese, +2,4%, Lecco, +2% e Pavia, +0,3%. In peggioramento, invece, Mantova, -11,5%, Brescia, -6,6%, Cremona, -6,3% e Como, -0,6%. 

L’inflazione pesa, aumento vertiginoso dei prezzi

Nell’ultimo trimestre del 2023 l’inflazione si è raffreddata, registrando a dicembre un +0,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente: “L’Inflazione sta rallentando la sua corsa ma non dimentichiamo che sommando 2022 e 2023 siamo al +13,2% in due anni – sottolinea Diodato -. A guidare questa tendenza soprattutto alimentari e bevande, servizi ricettivi e ristorazione (settori in positiva crescita). Siamo preoccupati per la fiducia e la propensione ad investimenti e consumi”. Rivolgendo i riflettori sull’intero 2023, infatti, si evidenzia una crescita dei prezzi del +5,5%, che si aggiunge al +7,8% del 2022: in sostanza dal 2021 a oggi nella regione i prezzi sono aumentati del 13,7%. Nel 2023 la dinamica dei prezzi è guidata da alimentari e bevande, +9,1%, servizi ricettivi e ristorazione, +7,4% e mobili e beni per la casa, +6,1%.

Occupazione e turismo, nota positiva

Molto bene per l’economia della Lombardia l’occupazione e il turismo, che nel terzo trimestre 2023 registra un aumento del numero di 76.000 occupati, +1,7%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: “Ci lascia estremamente soddisfatti invece il dato dei flussi turistici – conclude il Presidente Diodato-. Tra gennaio e ottobre 2023 le presenze in Lombardia sono arrivate a 44 milioni di persone, con un incremento del 25% rispetto al 2019. La qualità delle produzioni artigiane è uno dei fattori che rende la Lombardia un territorio bello, una meta di grande capacità attrattiva”. Nel dettaglio, si evidenzia un incremento degli occupati nei servizi, +2,6% e nel settore commercio-alberghi-ristoranti, +5,3%, mentre la maggiore riduzione si riscontra nelle costruzioni, -2,1%, nell’industria -1,2% e nell’agricoltura -1,2%.