Il padel in Italia rimane uno sport di nicchia? Non proprio. Il padel piano piano sta prendendo sempre più piede nel quotidiano italiano e molte più persone a questo mondo. Anche a livello agonistico, nazionale ed internazionale, gli italiani si stanno iniziando a muovere lentamente verso il professionismo. Parlando a livello di professionisti della disciplina, mai nessun padelista nato in Italia è riuscito a raggiungere i primi 100 del ranking mondiale Fip, l’Atp del padel, ma ci sono ben cinque azzurri fra il numero 116 e il numero 125: Cassetta, Cattaneo, Cremona, Sinicropi e Di Giovanni.
Il Padel italiano e il 2024: la scalata alla top 100 del ranking
Il 2024 potrebbe essere l’anno buono per abbattere il muro: ecco perché. Scorrendo la lista dei primi 100 giocatori nel ranking mondiale dell’International padel federation, le bandiere italiane sono cinque, grazie a Denis Perino, Facundo Dominguez, Nicolas Suescun, Aris Patiniotis ed Emiliano Iriart. Si tratta di italo-argentini che dispongono della doppia cittadinanza e hanno deciso di rappresentare l’Italia a livello internazionale, ma nessuno di loro è nato nel Belpaese e il solo Iriart vi risiede, precisamente a Siracusa. Fra gli italiani di nascita, invece, mai nessun giocatore è riuscito a conquistare un posto fra i top 100, né nella classifica Fip che dal 2024 diventerà l’unica di riferimento, né nel ranking del World padel tour.
Il cammino di crescita del padel italiano
Un piccolo tabù che prima o poi verrà sfatato, principalmente per tre motivi. Perché il movimento italiano continua a crescere in qualità e quantità. Perché sono sempre di più i giocatori azzurri che hanno deciso di impegnarsi con continuità a livello internazionale, fra tornei Premier padel ed eventi del Cupra Fip tour. E perché, guardando esclusivamente agli italiani di nascita, ce ne sono ben cinque non così distanti dal traguardo, tutti racchiusi in una quarantina di punti e collocati fra la posizione numero 116 e la numero 125. Il più avanti di tutti è il torinese Marco Cassetta, che ha appena inaugurato, con un titolo nell’Open di Torrazza Piemonte, una collaborazione affascinante con Flavio Abbate, l’under 20 più forte del nostro movimento.
Italoargentini e italiani di nascita: i volti del padel tricolore
Cassetta ha 440 punti ed è seguito da Daniele Cattaneo (117), Simone Cremona (120), Riccardo Sinicropi (124) e Lorenzo Di Giovanni, numero 125 con 400 punti. Un quintetto di giocatori che sostanzialmente si equivalgono, come mostrato dal ranking e ribadito dall’imprevedibilità che ormai caratterizza gli eventi di punta a livello nazionale, nei quali sono sempre più spesso pochissimi dettagli a stabilire vincitori e vinti. Tuttavia, nonostante le posizioni suggeriscano che la top-100 non è così lontana, la differenza in termini di punti mostra un gap che non sarà semplicissimo colmare in tempi brevi. L’attuale centesimo giocatore del ranking, lo spagnolo Javier Martinez, ha un bottino di 569 punti, 129 in più rispetto ai 440 del miglior azzurro. Un divario non banale, specialmente considerando che un titolo in un torneo internazionale di categoria Fip Rise, cioè il più importante mai vinto da un giocatore italiano, assegna 25 punti.
La programmazione del padel italiano per entrare in top 100
Guardando solamente alla matematica, secondo gli standard attuali degli italiani sarebbe dunque necessario vincere cinque titoli in più per arrivare in zona Martinez. E guai a pensare che sia semplice, perché il livello dei tornei Rise è sempre più elevato e molto omogeneo, con sempre almeno una manciata di coppie, per non dire di più, che partono col titolo nel mirino. Ergo, ne consegue che il vero step da compiere per puntare alla top 100 dipende dalla capacità di vincere incontri nel tabellone principale dei tornei Premier padel. Vuol dire che gli italiani, che nelle ultime stagioni hanno sostanzialmente snobbato il Wpt, potranno studiare una programmazione migliore e avranno a disposizione molte più occasioni per raccogliere punti, verso un obiettivo che passo dopo passo sta diventando alla portata.