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L’estate è iniziata e le vacanze sono alle porte. Purtroppo, però, sembra che non sia così per tutti gli italiani. Secondo i dati dell’Osservatorio mensile Findomestic, infatti, a causa del recente rialzo dei prezzi e del conseguente calo del potere d’acquisto, il 18% degli italiani ha deciso proprio di non partire. 

Al tempo stesso, le prime stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, evidenziano che “il 43,2% degli italiani andrà in vacanza. Di questi, la maggior parte (54%) opterà per un soggiorno “ridotto”, di 3-5 giorni, cercando ospitalità presso amici e parenti”. Visto il costo eccessivo dei voli, poi, anche quest’anno l’indagine conferma “la tendenza a rimanere entro i confini nazionali: oltre l’82% degli italiani farà questa scelta”. 

Estate 2025: vacanze sempre più brevi 

Stando ai dati riportati da Tgcom24, si apprende come le tempistiche delle vacanze degli italiani, in un contesto economico sempre più arduo, siano sempre più ridotte: “Il 43% delle famiglie si concederà circa una settimana di ferie, il 27% solo qualche weekend o pochi giorni, mentre il 22% prevede una pausa di 10-15 giorni. Solo l’8% potrà permettersi un soggiorno più lungo, superiore alle due settimane. Attualmente, il 28% delle famiglie ha già pianificato le vacanze estive e un ulteriore 28% è impegnato nell’organizzazione proprio in questo periodo. Una cosa è certa: otto famiglie su dieci resteranno in Italia e si divideranno tra località balneari e viaggi all’insegna della cultura e dell’avventura”.

Estate 2025: rincari sia al mare che in montagna 

Il monitoraggio realizzato dall’O.N.F. sottolinea i rincari sia al mare che in montagna: “una famiglia di 4 persone, composta da 2 adulti e due minori, spenderà per una vacanza di una settimana in una località balneare ben 6.539,30 euro, il +2,5% rispetto allo scorso anno. Altrettanto care le vacanze in montagna: gli amanti del trekking e della natura spenderanno, per un soggiorno della stessa durata, per 4 persone, 4.779,80, il +2,2% rispetto al 2024”. 

Estate 2025: il costo di autostrade, pedaggi e carburante 

Il costo per autostrada e pedaggi, su una tratta medio-breve come quella presa in considerazione dall’Osservatorio dell’O.N.F, inoltre, “registra una crescita del +2%; i costi della sosta in autostrade (panini, bibite, gelati e caffè) aumentano notevolmente, che segnano un rincaro del +5%, con prezzi che si discostano in maniera spesso inaudita rispetto a quelli registrati in un qualsiasi bar/alimentari”.

Fortunatamente, però, il discorso cambia per quanto riguarda il costo del carburante – anche se la tensione in Medio Oriente rende instabile il mercato – che non dovrebbe subire rincari: “

nell’ambito della Commissione di Allerta Rapida sui Prezzi, riunitasi presso il MIMIT, è emerso che le quotazioni di riferimento per la determinazione dei prezzi dei carburanti, dopo il picco dello scorso 23 giugno, registrano un calo”.