Con la nuova Legge di Bilancio, il governo Meloni ha deciso che per tutto l’anno 2024 le aziende potranno sostenere le famiglie italiane attraverso il bonus fino a 2000 euro in busta paga per i dipendenti con figli a carico, ma non solo. Ecco come funziona e a chi spetta quello che è già stato ribattezzato fringe benefit.
Cos’è il fringe benefit?
Dall’inglese fringe (frangia, limite) e benefit (profitto, vantaggio) il fringe benefit letteralmente si può tradurre in “retribuzione marginale” o “vantaggio indiretto”, classificato come retribuzione incentivante, in quanto strumento che valorizza le performance lavorative dei propri dipendenti. È importante sottolineare che tale retribuzione non è corrisposta dal datore di lavoro in forma monetaria all’interno della busta paga, ma attraverso l’erogazione di beni e servizi presenti ugualmente nel cedolino. Questa tipologia di compensi, inoltre, rientra nella macro categoria del welfare aziendale (anglicismo che definisce i servizi che l’azienda mette a disposizione dei suoi dipendenti per migliorarne la vita privata e lavorativa), che cambia a seconda dell’azienda di riferimento. La particolarità dei fringe benefit è che seguono una determinata direttiva per quanto concerne la tassazione Irpef e i contributi Inps.
Qualche utile esempio di fringe benefit
Per capire concretamente di cosa si sta parlando quando ci si riferisce ai fringe benefit, quello più diffuso è senza dubbio l’auto aziendale, utile ai dipendenti che si spostano quotidianamente per svolgere attività lavorative, senza utilizzare il proprio mezzo privato. Lo smartphone, il laptop, i buoni pasto, ma anche immobili in locazione, ad uso o comodato, (ad esempio per chi ha necessità di cambiare città per esigenze aziendali per un determinato periodo), rientrano tutti all’interno dei fringe benefit, che l’azienda non è in alcun modo obbligata a rilasciare, ma può sceglierlo.
Fringe benefit 2024, la decisione del governo
Per tutto il 2024 il governo Meloni ha stipulato che i lavoratori dipendenti con figli potranno ricevere dalle aziende per cui lavorano un bonus di 2000 euro esentasse, ciò significa che tale importo non verrà conteggiato all’interno della dichiarazione dei redditi. Si specifica che tale importo spetta non solo ai dipendenti, ma anche a tutti coloro che dispongono di un reddito assimilato a quello da dipendente, come i co.co.co. (contratto di collaborazione coordinata e continuativa) e i collaboratori a progetto. Qualora entrambi i genitori di figli fiscalmente a carico lavorino, ambedue hanno diritto al massimo dell’esenzione, potendo, quindi, ottenere fino a 2000 euro a testa esentasse.
Chi non ha figli può usufruire del fringe benefit?
Il governo Meloni non ha dimenticato i lavoratori senza figli fiscalmente a carico: infatti, anche questa categoria di dipendenti potranno beneficiare del fringe benefit, ma in forma ridotta, in quanto è previsto un tetto di esenzione fissato a 1000 euro in un anno, anche in questo caso spettante anche a chi ha un reddito assimilato a quello da dipendente, come i co.co.co. (contratto di collaborazione coordinata e continuativa) e i collaboratori a progetto.
Ma il fringe benefit 2024 non è un obbligo del datore di lavoro
Tale misura, rientrando nella categoria del welfare aziendale, non presenta una legge che obblighi il datore di lavoro alla sua erogazione nei confronti dei propri dipendenti. Tuttavia, qualora egli intenda aderire alla formula, dovrà richiedere ai propri dipendenti la documentazione necessaria sui figli a carico e una dichiarazione firmata, da poter eventualmente presentare in caso di controllo.
Come utilizzare il fringe benefit 2024
Tutti i lavoratori a cui sarà concesso il bonus fino a 2000 o 1000 euro da parte del datore di lavoro, potranno utilizzarlo ad esempio per pagare l’affitto o il mutuo della propria abitazione o le bollette delle utenze domestiche. È importante ricordare che nel caso in cui venisse superata la suddetta somma, la tassazione avverrà per intero e non soltanto per la parte in eccesso.
Mariangela Da Campo