papà over 50
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Le donne che desiderano diventare madri sono fin da giovani profondamente consapevoli del fatto che, con l’aumentare dell’età anagrafica, crescono anche i rischi per il feto di sviluppare anomalie genetiche e malattie che potrebbero compromettere la sua sopravvivenza e la sua vita futura, oltre alle complicanze che potrebbero interessare la donna. Ma cosa succede se è il papà ad essere ‘over’?

Rischi per il bambino in gravidanze tardive

Tra i principali rischi per il bambino legati a gravidanze geriatriche o tardive, ovvero portate avanti dopo i 35-40 anni della donna, si annoverano parto pretermine, basso peso alla nascita, anomalie cromosomiche (come la trisomia 21, comunemente chiamata sindrome di Down), mortalità fetale, sofferenza intrauterina e presentazioni atipiche al parto, come la posizione podalica. 

Rischi per la madre in gravidanze dopo i 35-40 anni 

Mentre i rischi per la gestante ‘geriatrica’ sono ipertensione, problemi cardiocircolatori, placenta previa, emorragie, pre eclampsia, stanchezza, diabete gestazionale, distacco della placenta, aborto spontaneo e parto cesareo. 

Rischi per il bambino se il papà ha più di 50 anni 

Sebbene sia scientificamente provato e riconosciuto che l’impatto negativo sulla sorte e la salute del feto sia determinato principalmente dall’anzianità degli ovociti della donna, anche gli spermatozoi di padri avanti con gli anni potrebbero portare alcuni problemi al nascituro.

Nonostante gli uomini restino fertili per tutta la vita, a differenza delle donne che – mediamente – entrano in menopausa nella prima metà della decade dei quarant’anni, i loro spermatozoi peggiorano sia in termini di struttura che di qualità. Ogni anno in più del papà, inoltre, comporta un incremento di 1,51 nuove mutazioni genetiche nella prole, un dato del 25% superiore rispetto a quanto accade nella donna. A dimostrarlo è lo studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature, intitolato ‘Parental influence on human germline de novo mutations in 1,548 trios from Iceland’. 

Tuttavia, il peso specifico dell’invecchiamento del padre rimane inferiore rispetto a quello portato dalla madre. I possibili esiti negativi sul bambino delle mutazioni genetiche degli spermatozoi dei papà in età più che matura sono infatti nettamente inferiori rispetto al rischio di alterazioni cromosomiche dovute all’invecchiamento degli ovociti.