Integratori
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“Più vitamine assumo meglio sto?”. E’ con questa domanda che si apre la pagina del sito Issalute, il canale online di divulgazione dell’Istituto superiore di sanità, dedicata a sfatare i falsi miti legati all’assunzione di supplementi vitaminici. 

Le autorità in materia di salute fanno poi immediatamente crollare il mito: “Il consumo eccessivo di supplementi vitaminici può portare a malattie anche gravi, dette ipervitaminosi”.

L’assunzione di supplementi vitaminici, come integratori multivitaminici, caramelle gommose alle vitamine e drink addizionati, è consigliata da parte del medico quando ci si trova davanti a casi di avitaminosi, ossia carenze conclamate da cercare di colmare. Se non si hanno carenze, prendere questi integratori di vitamine può essere anche pericoloso. 

“Le più frequenti ipervitaminosi si verificano assumendo in eccesso le vitamine liposolubili A, D, E o K. Le vitamine solubili in acqua, come la C (2) e le B, se assunte in eccesso vengono rapidamente eliminate nelle urine; le vitamine A, D, E e K, che non sono solubili in acqua per la loro natura chimica, vengono invece immagazzinate nel fegato e nel grasso corporeo e sono metabolizzate molto lentamente. La sintomatologia dell’ipervitaminosi dipende sostanzialmente da quale vitamina si accumula – spiegano sul sito di Issalute – Assumere dosi eccessive di queste vitamine attraverso l’alimentazione è estremamente difficile se non impossibile: la maggior parte dei casi di ipervitaminosi riportati sono dovuti a un consumo eccessivo di integratori”.

L’ipervitaminosi da vitamina A provoca cefalea, vomito e stato di torpore. Nel caso in cui l’eccesso sia di vitamina D si osserva aumento dei livelli di calcio nel sangue, con sete, dolori addominali e affaticamento. L’ipervitaminosi E può comportare disturbi dell’apparato digerente e l’ipervitaminosi K a vampate, trombosi e anemia, ma è più rara delle altre.