Non c’è pace per la celebre influencer Chiara Ferragni, che in seguito al clamore legato all’inchiesta sulla vicenda del pandoro Balocco, è ancora al centro del mirino commerciale. Questa volta, a tagliare completamente i rapporti con le aziende collegate alla Ferragni sono la Cartiere di Paolo Pigna. Stando a quanto riferiscono le stesse fonti, confermate dai vertici aziendali della società cartiera attraverso la pubblicazione di un comunicato stampa sulla pagina Instagram ufficiale, la decisione sarebbe stata assunta “nel rispetto del proprio codice etico aziendale, che si può consultare anche sul portale Pigna.it, che esclude la collaborazione con soggetti terzi sanzionati dalle autorità competenti per aver assunto un comportamento non etico, corretto e rispettoso delle leggi”.

Il contratto bruscamente interrotto
La nota influencer nel 2021 ha annunciato, insieme al marchio Pigna, il lancio di una nuova partnership per la creazione di una linea di quaderni e prodotti di cancelleria con il logo Ferragni. Alte le aspettative per questa collaborazione che ha spopolato tra i banchi di scuola. Tuttavia, la situazione è precipitata e la società per “comportamento non etico, corretto e rispettoso delle leggi” avrebbe chiuso definitivamente i rapporti commerciali con il brand Ferragni. A conferma di ciò anche l’“Errore 404”, che è quanto è possibile leggere sul sito ufficiale digitando la collaborazione tra Chiara Ferragni e Pigna.

Caso Pigna-Ferragni, la risposta di Fenice Srl
Al contrario di quanto accaduto sul caso mediatico del pandoro Balocco, questa volta, la risposta da parte della società che gestisce i marchi di Chiara Ferragni, Fenice Srl, non si sono fatti attendere: dalla pagina Instagram ufficiale chiaraferragnibrand, che vanta 1,6 milioni di followers, infatti, è stata pubblicata un’Instagram stories con il comunicato ufficiale, in cui la società condanna il comportamento assunto dalla società di Paolo Pigna, definendolo “illegittimo e strumentale”: “Fenice Srl contesta la violazione da parte di Pigna del contratto in essere e la legittimità della unilaterale interruzione dei rapporti commerciali da parte di Pigna – si legge nella nota – L’illegittimità della decisione di Pigna è stata aggravata dalla scelta dell’azienda di comunicare al pubblico, prima ancora che a Fenice, la cessazione del rapporto di partnership; una scelta evidentemente strumentale e contraria al dovere di buona fede nell’esecuzione del contratto. In questo contesto, Fenice si riserva di agire nelle sedi più opportune a tutela dei propri interessi”. Continua la nota. “Inoltre, Fenice ritiene strumentale il riferimento al codice etico, anche in considerazione di una dichiarazione resa ai media in data 23 dicembre 2023 dall’amministratore delegato di Pigna, che aveva definito la collaborazione proficua e soddisfacente. Fenice comunica inoltre che analoghe iniziative di tutela verranno prese nei confronti dei soggetti che abbiano messo in atto comportamenti in violazione dei contratti di collaborazione in essere e pertanto degli interessi di Fenice”, conclude il comunicato stampa.
