scorbuto
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Si pensava che il miglioramento generale delle condizioni di vita e la possibilità di avere accesso più facilmente ad un’adeguata quantità di ortaggi e frutta avrebbero permesso di lasciarsi alle spalle lo scorbuto. Ma così non è stato. 

L’aumento del costo della vita e la crisi che aleggia nell’aria hanno portato al riemergere di questa malattia ‘del passato’. Un tempo, a soffrirne in modo particolare erano i marinai, che per lunghi periodi avevano accesso limitato o nullo ai vegetali freschi. 

Sono infatti di recente scoperta due casi di scorbuto, uno registrato in Australia, dove il paziente era un uomo di 50 kg con storia di carenze vitaminiche e che si era sottoposto a chirurgia bariatrica per la perdita di peso, e in Spagna in un bambino di appena 11 mesi. Diversi i casi di scorbuto in età pediatrica registrati negli ultimi anni negli Stati Uniti. 

Cos’è lo scorbuto 

Lo scorbuto è una malattia causata da una grave carenza di acido ascorbico, ovvero di vitamina C che, tra le tante preziose funzioni, è essenziale per la formazione del tessuto connettivo che rende forti e flessibili le vene. Il fabbisogno ottimale di questa vitamina è di 90 mg al giorno ma anche assumendone solo 10 mg al giorno è possibile scongiurare la comparsa dei sintomi dello scorbuto per mesi o anni. 

Sintomi dello scorbuto

I sintomi di una grave carenza di vitamina C sono disturbi dell’apparato digerente ed ulcere, emorragie multiple anche a carico della mucosa orale, anemie, ecchimosi cutanee e dolori articolari, soprattutto a carico degli arti inferiori. 

Come curarlo 

Per trattare lo scorbuto è sufficiente la somministrazione di 200-1000 mg/die di vitamina C per circa 3-4 giorni. Per la prevenzione dello scorbuto è necessaria una dieta varia, bilanciata e ricca di vegetali contenenti vitamina C.

I cibi che contengono più vitamina C

Tra i cibi più ricchi di acido ascorbico ci sono i peperoni crudi, con 166 mg di vitamina C l’uno; i kiwi, con 128 mg per 2 frutti; la rucola, con 88 mg per ciotola; le clementine, con 81 mg per 3 pezzi, le fragole, con 81 mg per 15 pezzi; le arance, con 75 mg l’una e i broccoli, con 54 mg per mezzo piatto.