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Oltre 500mila locazioni presenti su tutto il territorio nazionale saranno soggette a strette più rigide sugli affitti brevi a partire dal 1° settembre 2024: termina, infatti, la fase sperimentale e il Cin, Codice Identificativo Nazionale, entra a pieno regime. 

Affitti brevi, il Codice identificativo nazionale

Per quanto concerne il Codice identificativo nazionale, l’articolo 13 ter del decreto legge numero 145 del 2023 dichiara che: “Al fine di  assicurare  la  tutela  della  concorrenza  e  della trasparenza del mercato, il coordinamento informativo,  statistico  e informatico dei dati dell’amministrazione statale, regionale e locale e la sicurezza del territorio e per contrastare forme  irregolari  di ospitalita’, il Ministero del  turismo,  salvo  quanto  previsto  dal comma 3, assegna, tramite apposita procedura automatizzata, un codice identificativo  nazionale  (CIN)  alle  unita’  immobiliari  ad   uso abitativo  destinate  a  contratti   di   locazione   per   finalita’ turistiche, alle unita’ immobiliari ad uso abitativo  destinate  alle locazioni brevi ai sensi dell’articolo 4 del decreto-legge 24  aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni,  dalla  legge  21  giugno 2017, n. 96, e  alle  strutture  turistico-ricettive  alberghiere  ed extralberghiere definite ai sensi delle vigenti normative regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano e detiene  e  gestisce la relativa banca dati”.

Codice identificativo nazionale, utilità e obiettivi

Tale Codice per gli affitti brevi è stato introdotto al fine di censire e monitorare tutti gli appartamenti a uso abitativo utilizzati per finalità turistiche, nonché tutte le locazioni brevi e le strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere. Tale misura ha l’obiettivo di prevenire fenomeni di abusivismo, in quanto sono previste dalla legge sanzioni salate fino a 8mila euro.

Affitti brevi, come ottenere il Cin

Il Codice identificativo nazionale potrà essere richiesto dal locatore o dal titolare della struttura ricettiva al Ministero del Turismo, attraverso la piattaforma BDSR e seguendo i tradizionali passaggi di autenticazione e procedura. E’ importante ricordare che a tale piattaforma possono accedere anche i cittadini, in modo da poter verificare se le strutture in cui desiderano soggiornare sono provviste di Cin. 

Affitti brevi, stretta severa per chi non ha il Cin

La fase 1 della sperimentazione Cin è già partita da tempo in molte regioni italiane. Dal 1 settembre, però, entrerà a pieno regime in tutto lo stivale e i locatori avranno due mesi di tempo per adeguarsi al nuovo sistema di regolamentazione. Inoltre, a partire da dicembre 2025 sarà attivo anche il sistema per eventuali sanzioni: fino a 5mila euro per chi pubblicizza senza Cin e 8mila euro per chi affitta senza tale codice. Non è tutto, poiché oltre alla multa le attività non in regola rischieranno di sparire temporaneamente dal web, in quanto le piattaforme di turismo online (Airbnb e Booking) non le pubblicizzeranno.