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Carriera o benessere? Questo è il dilemma. Non per tutti però: l’azienda leader a livello internazionale nel settore della ricerca e selezione specializzata, PageGroup, attraverso Page Insights, prodotto innovativo che sta rivoluzionando il settore della selezione di personale, grazie ad un approccio esclusivamente guidato dai dati, ha condotto il report “Talent Trends 2023”, uno studio condotto su scala globale che ha rivelato comportamenti, sensazioni e motivazioni di 70 mila professionisti nel mondo, di cui circa 6 mila in Italia, scoprendo che il 70% di essi ritiene che uno degli indici di soddisfazione lavorativa più importanti sia l’equilibrio tra lavoro e vita privata.

Successo e carriera, non più una priorità

Non è più prioritario, almeno per 8 professionisti su 10, aspirare a una carriera di successo. Anzi. Opterebbe per il well-being e l’equilibrio tra lavoro e vita privata. Nel dettaglio, i talenti identificano come priorità la soddisfazione lavorativa, 55%, rispetto allo stipendio, 45%.

Work-life balance, ciò che conta davvero

L’equilibrio tra lavoro e vita privata rappresenta l’elemento che influenza maggiormente la soddisfazione sul lavoro. D’altro canto, altre tipologie di benefit come la formazione, i buoni pasto, gli abbonamenti gratuiti alla palestra non è più così rilevante per i professionisti. Ciò che conta davvero oltre al work-life balance è la relazione con i colleghi, le retribuzioni competitive ed il riconoscimento sul lavoro. Lo riprova il fatto che il 27% dei lavoratori italiani è disposto a rifiutare una promozione se essa rischia di impattare negativamente sull’equilibrio vita-lavoro. In Europa tale percentuale si alza al 47%. 

Equilibrio vita-lavoro priorità di genitori e non

Il work life balance è una necessità imprescindibile per i professionisti italiani, tant’è che il 58% dei professionisti con figli, indipendentemente da età, carriera e situazione familiare, ha affermato che è l’aspetto che influenza maggiormente la soddisfazione sul lavoro. Pensiero comune anche per i professionisti senza figli, che superano la categoria solo di 1 punto percentuale.

Persone e lavoro, un rapporto cambiato per sempre

Sempre all’interno del sondaggio si scopre che se nel periodo pre-Covid19 l’equilibrio tra vita e lavoro era un’ipotesi intangibile, dopo la pandemia i professionisti hanno capito che poteva essere un’esperienza reale. Ciò ha inevitabilmente delineato il cambiamento permanente della cultura del lavoro. Lo confermano i dati: il 59% dei professionisti italiani ritiene che per essere soddisfatti sul proprio luogo di lavoro è necessario il work life balance, mentre per il 49% di essi la seconda priorità per il mantenimento del benessere lavorativo è avere un buon rapporto con i colleghi.