Essere il caregiver di una persona cara con patologie rare, gravi o invalidanti è un compito che richiede estrema dedizione e attenzione verso il malato, con il rischio di dimenticarsi della propria salute.
È quindi molto importante ascoltare i caregiver, circa 3 milioni in Italia, e le loro necessità, così da elaborare misure mirate che li sostengano in modo concreto e che tengano in considerazione anche le differenze di genere.
A questi temi è stato dedicato il convegno “Promuovere la salute delle persone caregiver familiari in ottica di genere: prospettive future”, promosso dal Centro di riferimento per la medicina di genere e svoltosi presso la sede dell’Istituto superiore di sanità a Roma.
Il dibattito si è sviluppato a partire dai risultati della survey condotta dall’Iss nell’ambito del progetto di ricerca “Impatto del genere sullo stress psicologico e lo stato di salute nei Caregiver familiari”.
Dall’indagine emerge che il 41% dei caregiver riferisce di aver sviluppato malattie croniche, che prima non aveva, dopo aver iniziato a prendersi cura del familiare in stato di necessità. L’incidenza è maggiore tra le donne caregiver rispetto agli uomini che si fanno carico dello stesso ruolo. Inoltre, 1 su 3 dei 40 caregiver su 100 ha sviluppato due o più patologie croniche.
I disturbi cronici sviluppati dai caregiver riferiti con maggior frequenza sono quelli psichiatrici, cardiovascolari, muscolo scheletrici e gastrointestinali.