Ricchi di fibre, proteine vegetali e micronutrienti quali vitamine del gruppo B, ferro e zinco, i legumi sono un alleato prezioso per la salute. Le linee guida per una sana alimentazione ne consigliano il consumo due o tre volte a settimana, preferibilmente variando il tipo di legume.
Che si scelgano i ceci, le lenticchie, i fagioli o i piselli i benefici sono potenti: i legumi sono infatti in grado di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e metaboliche, come diabete ed obesità, ma anche di alcuni tipi di cancro.
Assieme alle verdure e ai cereali, i legumi sono alla base della dieta mediterranea, riconosciuta a livello globale come uno dei modelli nutrizionali più salutari e bilanciati al mondo.
Benché i loro benefici siano noti e le modalità di preparazione quasi infinite, i legumi sono tuttora poco consumati sia in Italia che in Europa e in buona parte del mondo occidentale. In Europa, ad esempio, il consumo annuo pro capite di questi concentrati di salute è di soli 2,97 kg, contro gli oltre 11 kg consumati annualmente in Africa.
Secondo il progetto ‘Arianna: aderenza alla dieta mediterranea in Italia’ dell’Istituto superiore di Sanità, meno della metà dei 3732 partecipanti consumano legumi due o tre volte a settimana.
A non rispettare il numero di porzioni consigliate sono in particolare gli uomini e chi ha più di 40 anni e un reddito annuo superiore ai 50 mila euro. Più elevato il consumo invece tra chi vive al Sud Italia e tra i partecipanti allo studio che si dichiaravano sportivi.
Oltre ai benefici nutrizionali e per la salute già elencati, i legumi sono anche amici del portafoglio, essendo molto economici e avendo una lunga conservazione quando sono secchi o in scatola, e del pianeta.
Quando si coltivano, infatti, arricchiscono il terreno di sostanze nutritive, rendendolo più fertile, contribuiscono a fissare l’azoto atmosferico e permettono di ridurre l’impiego di prodotti chimici.