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La cosa curiosa è che ora può essere l’Europa a fare spese di calciatori dall’Arabia Saudita. Un movimento che inverte il senso ma non la direzione, insomma, e che sino a qualche mese fa sembrava assoluta fantascienza. Il problema è presto detto: se non cambieranno le regole, la Saudi Pro League può tesserare fino a 8 stranieri per squadra. E le squadre di vertice, ad oggi, tutte le caselle le hanno riempite.

Non solo la sponsorizzazione di Expo: i big di Roma verso La Mecca

Solo che nel frattempo, capito il meccanismo, dalle parti de La Mecca ci hanno preso gusto. E fanno partire il conto alla rovescia per Natale, senza che sia la stella cometa a indirizzare il loro futuro. A quelle latitudini, semmai, sanno che nella sessione che si aprirà con le prime ore del 2024 e terminerà a fine gennaio, possono arrivare tanti nuovi big. Una migrazione di talenti dal calcio del Vecchio Continente all’Arabia, che potrebbe portare nuova benzina nei club dotati di pozzi senza fondo, quando si parla di disponibilità economiche.

I nomi che si fanno in Italia sono essenzialmente due e portano entrambi nella capitale. Dove si già si parla dello sponsor saudita sulla maglia dei giallorossi e dove, al tempo stesso, in casa Lazio si risponde con una “sponsorizzazione gratuita” per la città eterna, in vista di Expo 2030. Ma soprattutto dove José Mourinho è la tentazione massima per il calcio arabo, anche se difficilmente lo scenario potrebbe andare in porto prima dell’estate. Molto più immediato potrebbe e dovrebbe essere invece l’imbarco di Ciro Immobile per arrivare là dove l’ex compagno Milinkovic-Savic ha raggiunto, tra gli altri, i Cristiano Ronaldo, i Benzema, e i Koulibaly e i Brozovic. Per non dire di colui che cittì di Immobile è stato fino a qualche mese fa, Roberto Mancini. Dopo un mercato senza saldi che al 31 agosto sommava 817,8 milioni di euro in uscita, lievitati ulteriormente nei primi mesi del settembre successivo.

Immobile e Mourinho le tentazioni della Saudi Pro League

Immobile, con la fascia di capitano della Nazionale italiana sul braccio, dalle parti di Riad potrebbe arrivarci con qualcosa anche di più invitante dei 35 milioni a stagione che già lo scorso luglio aveva rifiutato, davanti alla proposta dell’Al-Shabab e dell’Al-Wheda. Nomi che anche al di sopra del Mediterraneo si dovrebbe cominciare a imparare, anche solo per comprendere che le intenzioni arabe sono qualcosa di più di quel fuoco di paglia che qualcuno ancora si ostina a credere.