Durante l’estate 2024 il clamore mediatico sui temibili morsi del ragno violino è stato sempre più intenso. Allarmismi e preoccupazioni da parte della popolazione hanno alimentato tale clamore, quando in realtà, questa specie è da sempre molto comune sul territorio italiano. E’ necessario, quindi, fare chiarezza sulle caratteristiche del ragno violino e sulla letalità del suo veleno.
Ragno violino, caratteristiche
I più tecnici e appassionati conoscono il ragno violino europeo anche con il suo nome latino, il Loxosceles rufescens. Le sue origini derivano dall’area mediterranea e si può classificare come solo un ‘parente’ dei ragni americani, anche noti come Loxosceles reclusa e Loxosceles laeta, sicuramente più pericolosi.
Da sfatare il mito delle grandi dimensioni di questo esemplare, in quanto misura un massimo di 9mm per il corpo e 4-5 cm con annesse zampe, quindi si rivela essere un animale di piccole dimensioni. I suoi colori tendono al marrone chiaro e presenta una macchia sul prosoma (la parte alta del corpo) che può vagamente ricordare la forma di un violino, da cui trae origine il nome.
Una caratteristica che contraddistingue il ragno violino dai suoi ‘cugini’ è avere sei occhi invece che otto, disposti in tre coppie. Le sue zampe, sempre di color marrone, sono allungate, sottili e appiattite lateralmente, questo per permettergli di nascondersi in piccole fessure e spazi angusti. Al contrario di altri esemplari non tesse vistose ragnatele, ma si limita a costruire fili disordinati solo per nascondersi.
Ragno violino, dove vive
Come anticipato, le sue origini sono le aree mediterranee calde e asciutte, dove solitamente vive tra gli anfratti delle pietre. Tuttavia, nel tempo si è adattato anche alle zone urbane, in quando gli interni delle case offrono un clima perfetto durante tutto l’anno, ecco perché non è raro trovarlo uniformemente da nord a sud Italia. Non è una specie alloctona, in quanto stando agli attuali studi su di esso, è noto che la sua presenza sul territorio non è in espansione ed è documentata da più di 100 anni. E’ un animale tipico della fauna mediterranea dall’aspetto modesto, per questo può risultare ‘nuovo’ agli occhi di chi lo incontra per la prima volta.
Il ragno violino predilige come nascondiglio perfetto in cui vivere durante la giornata i materiali tessili, ma se è presente in casa, potrebbe nascondersi anche nelle fessure dei muri, dietro i battiscopa, gli infissi e materiale accatastato nei ripostigli. Diversa, invece, è la notte per questi piccoli animali, in quanto il buio e il silenzio li rendono più tranquilli e permettono loro di muoversi liberamente nei paraggi, ecco perché spesso la loro presenza passa inosservata.
Ragno violino, è davvero letale?
Purtroppo, il suo veleno è capace di creare problemi di rilevanza medica, ma prevalentemente quando si tratta di persone già cagionevoli, più fragili o molto sensibili alla tossina del ragno violino. Come gli altri esemplari velenosi, infatti, l’azione del suo veleno è citotossica, quindi andrà a disgregare i tessuti nella zona colpita.
Quando si viene morsi da un ragno violino si evidenzia un arrossamento o una lesione della zona cutanea, che può fare fatica a rimarginarsi. Tuttavia, il morso può dare complicazioni ben peggiori, causando una lesione di tipo necrotico (annerimento della zona interessata), che necessita di cure più specifiche, in quanto può portare a delle infezioni. E’ importante sottolineare che al momento non ci sono evidenze che un morso di questo ragno porti al decesso e il suo attacco può definirsi raro, solo se inavvertitamente si trova nelle scarpe o nei tessuti, in quanto tendenzialmente schivo.
Non ci si accorge subito di essere stati morsi da un ragno violino, poiché il suo morso è indolore. I sintomi, poi, compaiono nell’arco di 24/48 ore.
Ragno violino, cosa fare in caso di morso
Se ci si accorge di avere un’infiammazione o una lesione anomala dell’area cutanea, il consiglio è quello di recarsi dal proprio medico curante, in pronto soccorso o chiamare il centro antiveleni della propria zona, senza farsi prendere dal panico.

