L’Ufficio Regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha rilasciato un rapporto che, basandosi sui dati emersi dallo studio ‘Health Behavior in School-aged Children’, lancia l’allarme per la preoccupante diminuzione dell’uso del preservativo tra i giovani europei. Sono infatti solo sei su dieci i ragazzi che affermano di aver usato il profilattico in occasione dell’ultimo rapporto sessuale.
Lo studio sull’uso del preservativo tra i giovani
Rispetto al 2014, la percentuale di ragazzi che afferma di aver usato il profilattico durante l’ultimo rapporto è scesa dal 70 al 61% nei maschi e dal 63 al 57% nelle femmine. Il numero di giovani che usa le protezioni scende anche in relazione all’estrazione economica familiare, più si appartiene a fasce di reddito basso, più è probabile che non si usi il preservativo. Per ottenere questi dati i ricercatori hanno intervistato 242 mila ragazzi di 15 anni provenienti da 42 Paesi.
Perchè la situazione è preoccupante
Si tratta di dati allarmanti poichè al calare dell’abitudine all’uso delle protezioni aumenta il rischio di diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili (Mts) ma anche di gravidanze indesiderate e aborti insicuri. Le Mts, come riportano l’Istituto superiore di Sanità e l’Oms, possono essere causate da virus, batteri, parassiti e protozoi. Le principali malattie trasmesse sessualmente sono la clamidia, la gonorrea, la sifilide, l’Hiv, l’herpes genitale, l’epatite B e C, il citomegalovirus, l’infezione da trichomonas e la scabbia.
Alcune Mts possono causare il cancro: l’importanza del preservativo
Inoltre, alcune infezioni a trasmissione sessuale favoriscono l’insorgere di tumori, come nel caso del tumore della cervice uterina, la cui comparsa è molto spesso correlata ad una infezione da papilloma virus (hpv). Altri tumori correlati all’infezione da Hpv sono quelli dell’ano, del pene, della cavità orale, della faringe e della laringe.
Possibili soluzioni al problema
Secondo gli esperti dell’Oms per poter migliorare la situazione è importante che i ragazzi abbiano accesso ad una corretta educazione sessuale adeguata all’età, materia che manca o è trascurata in molti Paesi europei.