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Sembrava, in quei giorni, che non si potesse parlare d’altro. E che il calcio italiano fosse destinato a restare sommerso dall’onda anomala del calcio scommesse, quello che aveva già tracimato con i casi Fagioli e Tonali e sembrava dovesse rompere gli argini anche dalle parti di Zaniolo. Poi, più o meno come era arrivato, lo scandalo se n’è andato con quel movimento ondivago che l’attenzione mediatica riesce a provocare e a far successivamente scemare. Nei giorni scorsi, Zaniolo – che aveva lasciato Coverciano un mese fa dopo il blitz delle forze dell’ordine, che si erano portate via anche il suo telefonino – ha ritrovato l’azzurro, nonostante sia ancora indagato. Nei giorni precedenti era stato ascoltato dagli inquirenti, ribadendo di aver giocato su piattaforme illegali ma non sul calcio.

Tanto silenzio, quasi un dimenticatoio, poi il nuovo caso con Florenzi, per il quale restano da accertare accuse e modalità contestate. Resta da capire se le puntate, da verificare, siano state fatte su siti illegali (come gli viene contestato) o anche sul calcio. Caso per cui potrebbe scattare la squalifica.

Le scommesse nel calcio, il tema sociale e l’indagine del Codacons

Nell’intervento di Nando Sanvito, celebre giornalista con trascorsi in Mediaset, emergeva la necessità di approcciarsi al fenomeno da una prospettiva diversa. E affrontare il tema con i suoi risvolti sociali, ancor prima che penali per i giocatori che avessero scelto l’azzardo su tematiche a loro non concesse. Ed è in quest’ottica che i dati diffusi dal Codacons sul gioco d’azzardo in Lombardia non possono che essere letti in modo preoccupante da parte di chi, nonostante tutto, cerca di eradicare a monte il fenomeno.

Gioco d’azzardo, i dati Codacons: il 38% dei ragazzi scommette (anche se non può)

Nel 2023, il 38% dei ragazzi e ragazze tra i 14 e i 19 anni in Lombardia ha fatto giochi d’azzardo o di fortuna, favorendo il canale online nel 61% dei casi. E se, in generale, la percentuale di ragazzi coinvolti nella pratica del gioco d’azzardo è diminuita (pur restando inevitabilmente alta in un target che non dovrebbe avere accesso al gioco) aumenta la percentuale di giocatori assidui. Sono alcuni dei dati emersi da un’indagine condotta da Nomisma per fotografare i comportamenti delle giovani generazioni in relazione al gioco d’azzardo, che si inserisce nell’ambito di Young factor monitor, l’Osservatorio di Nomisma che consente di monitorare, conoscere e comprendere stili di vita, abitudini e valori di ragazzi e ragazze di età compresa tra i 14 e i 19 anni.

Gioco d’azzardo e giovani: il fenomeno della ludopatia

Per il Codacons, questi dati, purtroppo, non fanno che confermare una tendenza in atto da anni. “Di fatto sta aumentando, crescendo in maniera così imponente la percentuale dei giovani coinvolti, il rischio del dilagare sempre maggiore di fenomeni di ludopatia che sfociano, molto spesso, in problemi che coinvolgono oltre che la salute anche il patrimonio portando ad una condizione di sovraindebitamento”. Per questo è stato creato un recapito ad hoc per segnalare tematiche connesse alla ludopatia e per avere informazioni: 347.9619322.