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In arrivo dal governo un pacchetto di misure per il lavoro, incentrate sull’incremento dei fondi ‘Coesione’ per il super bonus lavoro e il bonus tredicesima. Si tratta, quindi, di agevolazioni fiscali e contributive atte a promuovere l’occupazione e sostenere i lavoratori. Tra le principali novità contenute nel decreto ‘Primo Maggio 2024’ si annoverano diverse misure a sostegno dei lavoratori.

Bonus tredicesima per lavoratori a basso reddito

Nell’ultima bozza del decreto legislativo, quello ribattezzato ‘Primo maggio’, si parla di un’indennità una tantum fino a 100 euro per i lavoratori dipendenti con reddito fino a 28mila euro, con coniuge e almeno un figlio a carico. 

Tale incentivo mirerebbe a migliorare il potere d’acquisto dei lavoratori e a stimolare la spesa interna. Tuttavia, potrebbero esserci dei limiti a riguardo: la misura, se approvata, verrà limitata al 2024, a causa delle limitate risorse disponibili. 

Super deduzione per chi assume

Il governo sembrerebbe andare in supporto alle aziende: i datori di lavoro che assumono, infatti, potranno beneficiare di sgravi fiscali e contributivi. In particolare, l’agevolazione prevede una quota deducibile del costo del lavoro pari al 120%, che viene maggiorata al 130% per specifiche categorie di lavoratori ed è applicabile a tutte le imprese e ai lavoratori autonomi. L’obiettivo di tale incentivo, particolarmente rivolto alle imprese del Sud Italia, è favorire la creazione di nuovi posti di lavoro e sostenere l’occupazione. 

Riforma dei Fondi di Coesione

Un altro decreto legge molto atteso è il dl Coesione, atto a migliorare l’assorbimento delle risorse europee, oltre 40 miliardi di fondi comunitari che vengono assegnati all’Italia dall’Ue ogni sette anni, che l’Italia fatica a spendere (in quanto penultima in europa per spesa effettiva). Nel dettaglio, l’idea sarebbe quella di applicare le stesse regole gestionali del Pnrr anche ai fondi strutturali, sanzionando, ad esempio, gli enti che non rispettano i tempi dei progetti o creando un coordinamento centralizzato a Palazzo Chigi. 

Martedì 30 aprile tali misure sono state presentate alla tavola rotonda organizzata dal Consiglio dei Ministri, previa illustrazione ai sindacati lunedì 29 aprile, la cui convocazione a Palazzo Chigi ha irritato gli animi dei suddetti in quanto rimproverano una mancanza di una reale trattativa sui provvedimenti riguardanti i lavoratori.

L’obiettivo della riforma 

A spiegare i fini di tale riforma, il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, durante la conferenza di FdI (Fratelli d’Italia): “Intervenire strutturalmente su alcuni limiti e deficit delle politiche di coesione del nostro Paese” mettendo in campo, continua il ministro Fitto- “Un modello di governance in grado di rendere efficaci ed efficienti l’utilizzo di queste risorse”.