Una manovra definita da più parti come ‘poco coraggiosa’ quella presentata dal governo Meloni, al suo secondo anno in carica, e ora al vaglio della Camera dei deputati. I 30 miliardi messi a bilancio per attuare la manovra verranno reperiti, secondo la bozza in esame, per la metà da nuovo gettito fiscale (12,6 mld) e per la restante parte da tagli (15 mld).
Le ‘nuove entrate fiscali’ saranno composte per la maggior parte dai fondi recuperati con la lotta all’evasione, dall’aumento di alcune tasse per le imprese, come la digital tax, e anche dall’aumento delle imposte pagate dai singoli cittadini, come il canone Rai e la tassa sulle criptovalute.
Saranno circa 1,2 milioni gli italiani che, percependo un reddito superiore ai 75 mila euro annui, in seguito a questa manovra pagheranno più tasse per il taglio degli sconti fiscali.
Per la lotta all’evasione fiscale sono previste misure sui pagamenti elettronici, sulla tracciabilità delle spese e sull’interoperabilità delle banche dati. Le entrate che ne dovranno derivare ammontano a 1,2 miliardi nel triennio 2025-2027. Stando a quanto previsto nel documento infatti, le spese per trasferte, rappresentanza, ristorazioni e trasporto con taxi saranno deducibili dal reddito imponibile solo ed esclusivamente se eseguite tramite bonifici o pagamento elettronico.
La Bitcoin tax, invece, vede passare dal 26% al 42% la tassazione sulle plusvalenze e sui proventi derivanti dallo scambio di criptovalute per transazioni superiori ai 2000 euro. Il governo prevede di recuperare così 16,7 milioni in più rispetto ai 27 milioni che già incassa da questo tipo di operazioni.